Proprio per questo - spiega Carmine Maturo, co portavoce di Green Italia - gli ecologisti napoletani di Green Italia/Gente Green intendono essere parte propositiva e attiva della nuova stagione amministrativa con il prioritario obiettivo che i fondi messi a disposizione dal PNRR siano spesi presto, ma soprattutto bene, per iniziative e progetti coerenti con la strategia delle Next Generation EU e del Green Deal e da un’amministrazione comunale che sappia porsi in maniera autorevole e collaborativa con tutte le istituzioni e in un dialogo costante con i cittadini, assicurando nuove ed efficaci forme di partecipazione democratica.
“NA’ Green Polis - continua Maturo - si rivolge a tutte le forze politiche, economiche e sociali e sintetizza i cinque temi centrali che Green Italia/Gente Green, col supporto dei suoi esperti e attivisti, offrono alle tante associazioni e a tutti i cittadini con cui da sempre interagisce, per costruire insieme la Napoli del futuro: una città che salvaguardando la sua civiltà millenaria, le sue tante risorse culturali, naturali e paesaggistiche, valorizzi la creatività e l’ingegno, le competenze e le capacità dei tanti giovani, uomini e donne che sono disposti a impegnarsi perché Napoli si riappropri del ruolo di Polo di eccellenza del Mediterraneo, in coerenza con le grandi sfide di questa fase storica, caratterizzata dall’esigenza di coniugare l’economia con l’ecologia, potendo così creare sviluppo e occupazione, benessere e salute, proprio nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici e agli inquinamenti. “
5 punti per Napoli – NA’ Green Polis
1. Mobilità
Nonostante i grandi investimenti sulla rete ferroviaria, Napoli si caratterizza ancora per alti livelli di congestione da traffico, inquinamento atmosferico ed acustico, spazio pubblico degradato e in gran parte ostaggio delle auto. E’ necessario cambiare paradigma, passando da un modello autocentrico, tra i maggiori responsabili della crisi climatica, a un modello di città 15 minuti, riequilibrando la distribuzione urbanistica delle funzioni territoriali in modo da ridurre gli spostamenti, restituendo lo spazio pubblico delle strade alla sua funzione storica di luogo di relazioni sociali e non a funzione asservita alle auto, sviluppando la mobilità pedonale, ciclistica e il trasporto collettivo. In questo scenario. alla scala comunale e metropolitana è necessario attivare concrete politiche di mobilità sostenibile, con vaste ZTL, assi pedonali di struttura (Piazza Plebiscito/Mergellina), isole pedonali in ogni quartiere, potenziamento del trasporto collettivo e della mobilità dolce.
2. Energia
3. Città Metropolitana
Gli ultimi anni hanno visto affievolirsi l’attenzione del tema sulla governance dell’area metropolitana, relegando le attività dell’Ente alla semplice funzione di bancomat per la suddivisione delle risorse ai 92 comuni con modalità da manuale Cencelli. La città Metropolitana deve essere tutt’altro e non una sommatoria delle realtà comunali. Vanno definite politiche urbane in grado di realizzare una metropoli policentrica e non schiacciata su una visione fortemente centrata sul capoluogo. Questa “rinascita” deve partire dalla riqualificazione e rifunzionalizzazione delle aree dormitorio periferiche non solo di Napoli ma dei maggiori centri. Le periferie devono trasformarsi in nuove centralità, non solo dotate di servizi adeguati ma rifunzionalizzate con attrezzature pubbliche, attività produttive, terziarie, con negozi di vicinato, parchi e attività per il tempo libero, in grado di restituire a questi “non luoghi” le caratteristiche di urbanità tipiche dei centri storici. Altro aspetto di enorme rilevanza è l’esigenza del recupero del rapporto tra le città costiere e il mare, con la riconversione dei porti di Napoli, Torre Annunziata e Castellammare, attraverso interventi finalizzati a liberare tratti inutilizzati dalle attività portuali, per consentire l’accesso dei cittadini al mare e la continuità tra entroterra e mare, oggi negata da San Giovanni a Castellammare dalla presenza dei porti e del tracciato ferroviario che, in seguito alla realizzazione della linea al passante del Vesuvio, non ha più una sua rilevanza nazionale. Questa nuova condizione consente interventi di trasformazione in modalità ferrotranviaria che eliminerebbe la barriera fisica di separazione tra mare e fascia vesuviana recuperando il rapporto identitario e storico, anche a fini turistici, della Baia di Napoli con i centri costieri che ne fanno parte.
4. Natura in città. Resilienza e Biodiversità: Verde e Blu
E’ necessario ampliare la rete ecologica urbana ed estenderla a quella metropolitana, che tenga ben presente tutte le preesistenze quali i Parchi e le Aree protette Regionali e Nazionali con le aree verdi che cingono la Città. Occorre creare una greenline che riconnetta tutte le aree esistenti.
Una Greenline che preveda anche quelle aree che saranno oggetto di forte recupero ambientale, riorganizzazione e sviluppo urbano. In queste aree si dovranno inserire non semplicemente alberi, ma bisogna creare Nuovi Parchi urbani con destinazione plurima, che veda anche un deciso recupero della biodiversità. E’ necessario creare identità verde e trasformarli in luoghi di aggregazione e partecipazione.
Altrettanto importante è la tutela e valorizzazione del mare, accelerando i processi di bonifica e di depurazione per promuovere Aree Marine Protette e garantire la balneazione non solo a Napoli ma nell’intero golfo su cui si affaccia la Città Metropolitana.
5. Turismo
Vogliamo un turismo moderno, sostenibile e responsabile, legato al soddisfacimento del criterio di autenticità del contesto territoriale in cui è inserita la comunità.
L’amore per la propria terra, il rapporto dei residenti con il territorio, è una qualità importante della città, ed oggi è alla base attrattiva di un luogo. “Voler bene” alla terra in cui si vive significa riappropriarsi del proprio territorio, curandolo e valorizzandolo, comunicando il piacere e la voglia di viverci, il che equivale anche a promuoverlo evidenziando le caratteristiche di autenticità e bellezza.
Napoli non deve darsi l’obiettivo, velleitario e illusorio, di essere la prima città al mondo per arrivi e presenze. Napoli deve darsi un altro obiettivo, quello di essere la Città dove si sta meglio al mondo, dove stanno bene sia i residenti che gli ospiti, e deve trasmettere a tutto il mondo questa percezione e questa realtà, questa deve essere la base per una nuova strategia turistica, questo è il pilastro del turismo sostenibile e responsabile; i risultati arriveranno di conseguenza.