27.11.22

Ischia, ancora un disastro: ma la colpa non è della natura


Ancora un disastro. Ancora un pezzo di montagna che frana sotto il peso di piogge più lunghe e intense del normale e si trasforma in una gigantesca colata di fango che travolge tutto, strade, terreni, persone, automobili, case. Case che, nella maggior parte dei casi, là non ci dovevano stare. Spesso costruite abusivamente (ma non sempre) e poi magari condonate, nel più totale disprezzo delle regole e delle leggi della natura, in posti dove non si può e non si deve costruire. Sopra le colline rese fragili dal taglio selvaggio degli alberi. Sotto le montagne che vengono giù a pezzi perché non ci sono più le radici di quegli alberi a trattenere la terra. Sugli argini dei fiumi che straripano quando il livello dell’acqua sale troppo o addirittura sul letto dei torrenti che vengono intombati. Sulle vie di deflusso delle acque piovane, che di fronte alla arroganza dell’homo sapiens si trovano poi altre vie per scorrere ed arrivare al mare, trascinando con sé ogni cosa.

E’ successo a Casamicciola, Comune ischitano già colpito in passato da altre tragedie simili, da cui gli uomini non imparano nulla, anzi sembra che reagiscano, dopo il piagnisteo dei giorni immediatamente successivi al fatto, con un impulso ancora più forte alla depredazione e alla devastazione del territorio. L’antica Pithecusa che domina il mare davanti al golfo di Napoli è un caso emblematico. Sessantamila abitanti divisi in sei Comuni (altra follia che rende complicato ogni tentativo di gestione e pianificazione del territorio) che nei mesi della stagione estiva arrivano a tre o quattrocentomila, sono così tanti che è impossibile contarli. E si pensa solo a costruire, costruire e fare soldi, sempre più soldi, per lucrare al massimo su queste ondate umane che si riversano da giugno a settembre. Cemento, cemento e ancora cemento, che sta trasformando l’Isola Verde nell’ennesima macchia grigia che appare nelle immagini satellitari. Su sessantamila abitanti ci sono attualmente 27mila domande di condono edilizio - numeri incredibili che sembrano quelli di una barzelletta e invece sono un annuncio di tragedia che farà piangere lacrime amare - senza calcolare tutte le costruzioni già sanate, si fa per dire, nei decenni passati. L’altra faccia di questa avidità senza limiti la vediamo poi nei bollettini di guerra che contano morti, feriti, dispersi, crolli e distruzioni, resi più frequenti dagli eventi meteorologici estremi causati dal clima impazzito, che brucia mesi interi per la siccità e poi scaraventa al suolo in un giorno la stessa quantità di pioggia che prima cadeva in tre mesi.

Gli allarmi e le denunce degli ambientalisti, a cui si uniscono quelle di scienziati, urbanisti, geologi, vengono sempre ignorate dai politici nazionali, regionali e locali, che consentono tutto ciò con leggi sciagurate o semplicemente chiudendo tutti e due gli occhi per avere il facile e immediato consenso degli elettori. Quegli stessi politici che li accusano di fare “gli uccelli del malaugurio” o di “frenare lo sviluppo” e che poi, di fronte alle morti e alle distruzioni, se la prendono con la natura matrigna e fanno a gara a pronunciare stucchevoli frasi di “vicinanza” e di solidarietà alle popolazioni colpite. D’altra parte non sembra esserci ancora alcuna presa di coscienza del problema nei decisori politici, che anzi sembrano viaggiare in direzione opposta. Una legge nazionale che freni il consumo di suolo per fermare la catastrofe attende da anni di essere discussa in Parlamento e a luglio la Giunta regionale campana ha presentato una proposta di legge regionale, poi approvata ad agosto ma successivamente bocciata dal Ministero della Cultura, che in sostanza prevedeva l’estensione all’infinito delle misure del Piano Casa e che consentiva ai proprietari degli immobili di cambiarne la destinazione d’uso e di accrescerne la volumetria fino al 35 per cento in caso di demolizione e ricostruzione.

E mentre i sindaci, sotto la pressione delle popolazioni, chiedono per l’ennesima volta lo stato di calamità naturale e i relativi risarcimenti, c’è chi si pone in una posizione critica e punta il dito contro le gravi responsabilità all’origine di questi disastri. Durissimo il commento di Maurizio Fraissinet, naturalista, ornitologo, e docente: “Le vittime della tragedia di Ischia, al pari di quelle delle precedenti tragedie, sono sulla coscienza di chi non ha (volutamente?) sorvegliato il territorio bloccando i cantieri abusivi, non ha (volutamente?) demolito le case abusive, ha fatto e fa campagna elettorale contro gli abbattimenti delle case abusive. Tutte persone accomunate dall'essere dei criminali e dall'aver commesso il reato di omicidio colposo, o concorso in omicidio”. Più circostanziate le considerazioni di Enzo Russo, architetto ed urbanista di lunga esperienza di lavoro con pubbliche amministrazioni: “I responsabili di queste tragedie hanno nomi e cognomi, generalizzare non aiuta a dare giustizia a chi ha subito le drammatiche conseguenze dell’inerzia, in mala fede, di molti amministratori politici. Nel 2008 la giunta provinciale Di Palma adottò il Piano Territoriale di Coordinamento, nel quale venivano date precise prescrizioni per la redazione di piani regolatori attenti alla sicurezza idrogeologica, alla vivibilità urbana, ad uno sviluppo coerente con le caratteristiche dell’ambiente; piano lasciato nel cassetto dalle successive giunte, con l’urbanizzazione insensibile al territorio, lecita e abusiva, che è proseguita senza ritegno. E’ urgente che si riprenda e si applichi in pieno la politica della pianificazione, alla quale dare seguito, con tempi brevi, alla programmazione e alla progettazione degli interventi. Ma queste cose sono state dette più volte e, purtroppo, ancora una volta piangiamo vittime innocenti”

Green Italia Campania

28.4.22

Percorsi DiVINI lungo le Scale di maggio


Dalla città Antica alle Colline di Napoli

Percorsi DiVINI lungo le Scale di maggio

[Festival delle Scale off]

a cura del Coordinamento Scale di Napoli

in collaborazione con il MAVV Museo Arte Vino



Dal 1° maggio “Le Scale di Napoli” ritornano al centro dei percorsi napoletani con un format inedito in collaborazione con il MAVV Museo Arte Vino: Dalla città Antica alle Colline di Napoli Percorsi DiVINI lungo le Scale di maggio [Festival delle Scale off] a cura del Coordinamento Scale di Napoli

Le Scale di Napoli al servizio dei cittadini per un attraversamento rapido fra le varie zone della città, per squarci sulle bellezze lungo tutta la corolla delle colline di Napoli: dal Vomero al Centro storico, da Posillipo al mare, da Capodimonte a via Foria, a Montesanto.

L'iniziativa, promossa dal “Coordinamento per il recupero delle Scale di Napoli” www.scaledinapoli.com declina ogni anno un tema per esaltare le tante importanti funzioni a cui le scale della città assolvono e che il Coordinamento propone all’attenzione di turisti, cittadini e istituzioni per promuoverne conoscenza, riqualificazione e valorizzazione.

L’obiettivo di far conoscere ai cittadini e anche ai turisti le principali scale di Napoli, è stato da tempo raggiunto: “Le scale di Napoli”, a seguito del lungo e duro lavoro svolto negli anni dal Coordinamento e dalle singole associazioni associate, oggi, le scale di Napoli, possono definirsi un vero e proprio Brand turistico, più difficile è, ancora oggi, ottenerne la valorizzazione e la loro definitiva riqualificazione. Occorrono finanziamenti e, soprattutto, una visione della città non autocentrica ma a “dimensione di piedi” ed una politica turistica-culturale sostenibile indirizzata alla valorizzazione del paesaggio.

Ecco il programma:


Domenica 1 maggio 2022

La risalita lungo la Collina Gentile

Da via Foria a Capodimonte attraverso il Moiariello.

A cura dell'Associazione Green Polis

Contributo associativo - info e prenotazione obbligatoria whatsapp 3494597997

Appuntamento ore 10.30 ex Caserma Garibaldi

Lungo il percorso ci sarà una degustazione di vino selezionato dal MAVV – Museo Arte Vino


Domenica 8 maggio 2022

"Assaggia il Paesaggio"

Spettacolo itinerante di musica prosa e danza con degustazioni attraverso la Pedamentina ed il complesso monumentale della SS Trinità delle Monache - Parco dei Quartieri Spagnoli ed il sistema delle scale di Montesanto.

a cura di Gente Green APS e Parco dei Quartieri Spagnoli APS (comunità)

Contributo associativo - info e prenotazione obbligatoria  whatsapp cell. 3914143578

Appuntamento ore 10.30 Piazzale di San Martino

Lungo il percorso ci sarà una degustazione di vino selezionato dal MAVV – Museo Arte Vino


Sabato 14 Maggio

Streghe, Janare e Beneandanti”

Visita guidata teatralizzata presso le scale dei giardini della Principessa Jolanda

Magia intrisa di diverse culture raccontata  tramite una piece teatrale. Un dramaturgico “viaggio nostrano” che  mostrerà, attraverso i riti e le usanze del folclore  Campano quali fossero le “streghe” temute ed allontanate, quali i culti antichi per neutralizzarle.

a cura de La chiave di Artemysia. e Gente Green APS

Appuntamento 19,30 Scale  dei giardini della Principessa Iolanda

Contributo associativo - info e prenotazione obbligatoria su whatsapp

3404657949 – 3334666597

Lungo il percorso ci sarà una degustazione di vino selezionato dal MAVV – Museo Arte Vino

 

Domenica 15 maggio 2022

Dalla collina al mare: Salita Villanova con l’antico borgo.

Un itinerario antico tagliato nella cuore della collina e nato per collegare il piccolo borgo contadino di Villanova con il mare di Posillipo.

Itinerario condotto da Gabriella Guida - Associazione Napoletana Beni Culturali

Contributo associativo

info e prenotazione obbligatoria cell. 3358236123

Appuntamento alle ore 10.30 in Via A. Manzoni, n.190 presso Ufficio Postale.

Lungo il percorso ci sarà una degustazione di vino selezionato dal MAVV – Museo Arte Vino

 

21 maggio 2022

Percorsi tra le scale:

Scale di San Marcellino, Gradini Forcella, Scale di via Giudecca Vecchia, Scale Nino Taranto Via Trinchese.

A cura Legambiente Parco Letterario APS

Appuntamento Piazza San Domenico Maggiore (obelisco) Ora: 10.30

Contributo associativo

Info e per prenotazione obbligatoria: 3388408138

Lungo il percorso ci sarà una degustazione di vino selezionato dal MAVV – Museo Arte Vino

 

22 maggio 2022

"Il colombre ed altre leggende di mare"

Spettacolo itinerante di prosa musica e danza con degustazioni tra il Parco Virgiliano Trentatemi e la discesa ed il Parco della Gaiola

A cura di Gente Green APS

Contributo associativo

info e prenotazione obbligatoria cell. 3914143578

Appuntamento ore 18:00 presso ingresso del parco Virgiliano

Lungo il percorso ci sarà una degustazione di vino selezionato dal MAVV – Museo Arte Vino


Il Coordinamento per il recupero delle scale di Napoli, nato nel 2012, aderisce ad AMODO (Alleanza Mobilità dolce) e comprende oltre 10 associazioni e comitati, quest'anno organizzano Scale di Maggio: Legambiente Parco Letterario Vesuvio APS, Green Italia Campania, Gente green, Associazione Napoletana Beni Culturali, Green Polis, Parco dei Quartieri Spagnoli APS, La chiave di Artemysia


Sul sito www.scaledinapoli.com il programma e tutti gli aggiornamenti.

14.4.22

L'ASSOCIAZIONE SVILUPPO SOSTENIBILE E PARITA' DI GENERE PIANTA IL SUO PRIMO ALBERO A QUARTIERE INTELLIGENTE

 

L’Associazione “Sviluppo Sostenibile e Parità di Genere” ha messo a dimora il suo primo albero presso “Quartiere intelligente”, uno spazio nel cuore di Napoli che promuove la dimensione di ecologia urbana attraverso nuove dinamiche progettuali e sociali.

“Un atto non solo simbolico ma anche per contribuire ad abbassare il livello dell’anidride carbonica (CO2) atmosferica da cui dipende direttamente  la crisi climatica.

In questo modo l'Associazione “Sviluppo Sostenibile e Parità di Genere” ha voluto rimarcare la necessità di popolare di verde la città ed al contempo dare un segno di riconoscimento al lavoro di una donna - Cristina di Stasio che gestisce lo spazio di Quartiere Intelligente - che si è impegnata e si impegna per la rigenerazione sostenibile del Quartiere e delle scale di Montesanto.

Un’iniziativa che apre la strada ad attività e collaborazioni tra la nostra Associazione e Quartiere Intelligente allo scopo di raggiungere obiettivi comuni.”

Lo hanno dichiarato Cristina Salvio e Carmine Maturo Co-Portavoce Associazione Sviluppo Sostenibile e Parità di Genere

11.4.22

L'isola di Vivara deve diventare un bene pubblico!



Riceviamo dall'ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale) e volentieri pubblichiamo:

Le dimissioni del dr. Rino Esposito dalla carica di Presidente dell’Ente Riserva Naturale dell’isola di Vivara rappresentano un momento di grande amarezza per tutti coloro che hanno a cuore le sorti della splendida isola vulcanica attaccata a Procida con un ponte.

Esse giungono dopo anni di impegno profuso dal Presidente Esposito in perfetta solitudine. È stato lasciato solo in un contesto estremamente complicato nel quale invece era necessaria la giusta attenzione di Ministero dell’Ambiente, oggi della Transizione Ecologica, e della Regione Campania.

Una sentenza di alcuni anni fa ha definitamente sancito il passaggio della proprietà dell’isola dalla istituzione “Ospedale Francesco Albano” agli eredi del vecchio proprietario dell’isola che, di fatto, sono divenuti proprietari di un’isola disabitata ricoperta di una fantastica e incontaminata macchia mediterranea, crocevia strategico di rotte migratore di decine e decine di specie di uccelli dirette verso i quartieri riproduttivi dell’Europa settentrionale. Una realtà naturalistica che l’ha vista protagonista per decenni di studi ornitologici condotti da ornitologi di diverse nazionalità. Un’isola abitata fin da epoche pre-elleniche come dimostrano gli interessantissimi scavi archeologici, senza dimenticare le successive presenze storiche testimoniate dal fortino napoleonico, dai resti del lazzaretto, dalla villa padronale.

Una tale ricchezza naturalistica e storica in un’isola disabitata ha pochi eguali in tutto il ricco mondo di piccole isole distribuite nel Mediterraneo. Una ricchezza che giustamente è stata sottoposta al vincolo di Riserva Naturale dello Stato agli inizi del XXI secolo.

Può un tale patrimonio naturale, culturale e paesaggistico essere lasciato nelle mani di privati?

Vivara non può e non deve essere privata. Vivara deve essere una bene della collettività. Le istituzioni, ma anche i singoli cittadini, non possono abbandonare questo gioiello ad un destino incerto.

Vivara deve divenire un bene pubblico, un bene degli italiani.

L’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale, nel ringraziare il dr. Esposito per l’impegno che ha profuso fino alla fine, chiede che Vivara venga salvata nella sua integrità e che l’apposizione del vincolo di Riserva Naturale dello Stato non sia un vincolo di carta ma reale. 

Per fare ciò non c’è soluzione alternativa all’esproprio dell’isola da parte del Ministero della Transizione Ecologica o del Ministero della Cultura. Un atto dovuto alla bellezza, alla natura, alla biodiversità, alle nuove generazioni.

Lo slogan “la cultura non isola” adottato per Procida capitale della cultura rischia di risuonare vacuo se un’isola meravigliosa salvatasi dalla devastazione umana per l’azione di coraggiosi ambientalisti, torni ad essere un luogo isolato da tutto ciò che è natura e cultura. Un’isola che contribuisce a connettere Europa ed Africa con le migliaia di uccelli che la utilizzano per la sosta salvavita durante il lungo e pericoloso volo migratorio non può non essere un bene di tutti, tutelata rigorosamente proprio perché di tutti, anche delle nuove generazioni che verranno.


Il Consiglio Direttivo dell’ASOIM

29.3.22

NASCE A NAPOLI L’ASSOCIAZIONE SVILUPPO SOSTENIBILE E PARITA’ DI GENERE


Nasce a Napoli l’Associazione “Sviluppo Sostenibile e Parità di Genere”, con lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile soprattutto attraverso la parità di genere, così come disposto dall’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, ovvero un programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 da 193 Paesi membri dell’ONU i cui 17 obiettivi tengono conto in maniera equilibrata delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale ed ecologica. Nello specifico, l'obiettivo 5 intende raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze poiché le disparità di genere costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà.
L’Associazione è composta da otto soci fondatori, quattro uomini e quattro donne, di diversa provenienza professionale dalla sanità e medicina alla scuola, architettura, comunicazione e spettacolo. “L’Associazione intende portare avanti attività e progettualità di sviluppo sostenibile sia a livello territoriale che globale con attività a supporto delle economie sostenibili, dell’accesso all’istruzione, di formazione ed opportunità lavorative atte a garantire la piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica, volendo così perseguire gli scopi prefissati dall’Agenda ONU” dichiarano i due co-portavoce Cristina Salvio e Carmine Maturo.
Si parte con la piantumazione di alberi di mimosa in alcune aree della città a partire dal mese di marzo, per poi procedere con un evento dedicato alla Giornata della Terra, il 22 aprile che verrà presto reso noto sulla Pagina Facebook dedicata “Associazione Sviluppo Sostenibile e Parità di Genere”.

25.3.22

Il Coordinamento Scale di Napoli a Energymed 2022

 Il Coordinamento Scale di Napoli a Energymed 2022

per promuovere una mobilità integrata pedonale e la realizzazione di una eco- mappa digitale.

Anna Donati portavoce AMODO (Alleanza Mobilità Dolce) in un video messaggio di saluti:

Non torniamo indietro. Mi auguro che il futuro del lungomare resti un luogo dove camminare e pedalare.



Il Coordinamento Scale di Napoli, con un workshop coordinato da Carmine Maturo e con la partecipazione di Ornella Capezzuto (WWF) Guido Liotti (Gente Green), Paola Silvi (Legambiente Parco letterario Vesuvio) e Teresa Dandolo (Fiab - Cicloverdi) fa partire, da Energymed , una forte richiesta di attenzione sui temi della mobilità sostenibile quale leva per una riduzione dei consumi energetici e dei gas climalteranti e per la diffusione di una cultura della sostenibilità.

Le 200 scale di Napoli sono la “trama” di una mappa e di una visione di mobilità sostenibile per muoversi in città senza dipendenza energetica a zero emissioni e a zero costi.

Anna Donati portavoce AMODO (Alleanza Mobilità Dolce) in un video messaggio di saluti si rivolge alla nuova Amministrazione Comunale (si allega) https://youtu.be/5tJWFlf0Dt4

Non torniamo indietro. Mi auguro che il futuro del lungomare resti un luogo dove camminare e pedalare.

Sul sito del Coordinamento Scale di Napoli (www.scaledinapoli.com) esiste un link di una mappa digitale delle 200 scale della città messa a disposizione di tutti dal Coordinamento ma chiediamo alle istituzioni di fare di più e e realizzare una eco-mappa integrata dei percorsi pedonali di Napoli, scale, parchi, percorsi ciclabili e trasporto pubblico. Un strumento digitale a disposizione di tutti, cittadini e turisti, per vivere una Napoli sempre più sostenibile e libera dalle auto e dallo smog favorendo stili di vita più green improntati ai consumi consapevoli, al risparmio energetico per migliorare la vivibilità urbana.

Infine, Il Coordinamento Scale di Napoli chiede alla nuova Amministrazione, che si acceleri tutta la procedura attivata su nostra richiesta dal Patto per Napoli (Renzi) con il quale venivano assegnati 10milioni di euro per rigenerare 4 percorsi pedonali della Città.

23.3.22

Orta di Atella: un Comune sospeso tra devastazione ambientale e rinascita "green"


Orta di Atella è un Comune di 27mila abitanti in poco meno di 11 km quadrati, posto nell’agro aversano al confine tra le province di Napoli e Caserta, che negli ultimi trenta-quaranta anni ha visto un inarrestabile degrado ambientale, fatto di crescita edilizia spropositata e disordinata e di sversamenti illeciti di rifiuti.

La vittoria della coalizione civica, a forte connotazione ambientalista, guidata dall’avvocato Vincenzo Gaudino alle elezioni amministrative dello scorso autunno ha acceso la speranza di vedere finalmente una stagione di cambiamento. Tra le liste che ne fanno parte spicca quella di Orta Visibile, guidata tra gli altri da Vincenzo Tosti, storico combattente ambientalista ed espressione di quella rete di associazioni e comitati che da anni lotta per il riscatto della Terra dei Fuochi, attualmente vicesindaco. Gli abbiamo rivolto alcune domande per il nostro blog.

Quali sono gli obiettivi principali della nuova Amministrazione, soprattutto sul versante ambientale e della gestione del territorio?

“Noi ereditiamo un paese che negli ultimi venti anni è stato l’emblema di una disastrosa gestione politica, totalmente asservita ad interessi privati, per il tantissimo cemento che ne ha cambiato il volto, con un Comune sciolto due volte - di cui la seconda per infiltrazioni camorristiche - ed una comunità da ricostruire. La popolazione è passata da 12-13mila a quasi 30mila abitanti, attratti dal costo basso delle case, dalla volontà di sfuggire al traffico dei Comuni limitrofi e dalla prossimità all’area metropolitana di Napoli, collegata con arterie stradali. A questa crescita smisurata delle abitazioni non ha corrisposto un aumento di servizi e questo ne ha fatto una città dormitorio, con migliaia di persone che escono la mattina, lavorano e portano i figli a scuola fuori e rientrano la sera, senza vivere il paese. Una città senza più identità, che però esisteva prima degli antichi Romani e che oggi è al centro della Terra dei Fuochi, dove il 37% delle persone che si ammalano di tumori e leucemie vive circondata da discariche abusive nel raggio di 150 metri. Quindi abbiamo un compito arduo perché ci siamo imposti di far partire una vera e propria rivoluzione.”

Al momento il sindaco è dimissionario per contrasti nella maggioranza. La svolta “green” di Orta è stata solo un sogno svanito presto o c’è ancora possibilità di riprendere il percorso di Gaudino e della sua coalizione?

“Sono i sognatori che a volte cambiano il mondo e sappiamo che i sogni possono realizzarsi se c’è la determinazione di farlo. Questa è un’Amministrazione di sognatori.”

Vuoi lasciare un messaggio o un appello ai cittadini e/o agli alleati e anche ai movimenti che in contesti vicini stanno cercando di intraprendere lo stesso percorso?

“In questa Amministrazione ci sono gli attivisti che in questi anni hanno lottato contro la devastazione ambientale, quindi l’appello è quello di restare insieme perché, una volta al governo della città, non dobbiamo rinunciare alle nostre istanze. Negli uffici comunali spesso i dirigenti, la burocrazia ci dicono «Questo non si può fare»; noi replichiamo che invece tutto si può fare, se c’è la volontà. Il cambiamento si realizza solo se si costruisce una comunità consapevole con obiettivi condivisi. La bellezza in questo paese non è mai andata via ma è stata solo sommersa da tutto il brutto, noi lavoriamo per tirarla fuori e restituirla insieme alla dignità di questo territorio”

9.3.22

Anna Donati è il nuovo presidente dell'Agenzia Roma servizi per la mobilità. Ha lasciato a Napoli il miglior Piano della Mobilità sostenibile mai attuato.

 “Voglio inviare i miei auguri ad Anna Donati, ex senatrice ed ex Assessora alla Mobilità del Comune di Napoli che da oggi è il nuovo presidente dell'Agenzia Roma servizi per la mobilità.

Anna Donati è fra i maggiori esperti di Mobilità sostenibile in Italia, per questo è stata chiamata a presiedere l'Agenzia di Roma per la mobilità.

La Donati ha lasciato in eredità a Napoli un Piano della mobilità sostenibile elaborato  dall'assessorato alla Mobilità nel corso del suo mandato (assieme a tanti tecnici ed esperti) e tenuto chiuso nei cassetti dei vari Assessorati alla Mobilità che si sono succeduti. Credo sia ora di tirarlo fuori dai cassetti, il Piano Donati era ed è il miglior piano della mobilità per Napoli.”

Lo ha dichiarato Carmine Maturo co-portavoce di Green Italia 

28.2.22

NapoliNegra, il libro di Vincenzo Sbrizzi - presentazione 4 marzo ore 18:00 IoCiSto - l'autore dialogherà con l'Assessore Luca Trapanese, Carmine Maturo e Mara Fortuna

Si terrà venerdì 4 marzo 2022 alle 18:00, nella saletta Giancarlo Siani della libreria “Io ci sto”, la presentazione di Napolinegra, libro di Vincenzo Sbrizzi edito da Iod Edizioni con prefazione di Isaia Sales. L'incontro è organizzato da Green Italia Campania e vedrà la partecipazione dell'assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, Luca Trapanese. A dialogare con l'autore sarà Carmine Maturo, co-portavoce nazionale Green Italia e Mara Fortuna di IoCiSto.



«Presentare il libro nella sala dedicata a Siani è per me motivo di grande orgoglio ed emozione. Per un giornalista cresciuto a Torre Annunziata, Giancarlo non può che essere un punto di riferimento imprescindibile per le sue capacità professionali e il suo impegno sociale. Inoltre Napolinegra fa parte della collana “Cronisti scalzi” che la Iod Edizioni ha voluto dedicare alla sua memoria raccogliendo i testi che utilizzano il suo metodo per raccontare la realtà». Queste le parole dell'autore, insignito nel 2020 proprio del premio Giancarlo Siani per la ricerca “Torre Annunziata: tra camorra e deindustrializzazione”. A fargli eco è l'organizzatore dell'evento Carmine Maturo. «Ha ragione Vincenzo Sbrizzi, Napoli è Negra perché è accogliente e multietcnica, lo dimostra il fatto che i napoletani hanno elevato a simbolo della rinascita della propria città un dio africano: il dio Nilo. Sbrizzi – conclude Maturo - nel suo libro lo racconta bene descrivendo l’accoglienza dei napoletani e il rapporto affettivo che i migranti sviluppano con i vari quartieri popolari della città

». 

SINOSSI

Venticinque storie di persone che hanno dovuto affrontare il mare per mettere in salvo la propria vita. Persone rapite e vendute come schiavi nel deserto. Persone che hanno visto la morte appropriarsi di tutto intorno a loro. Storie vere di migranti intervistati dall'autore che in comune hanno il viaggio e la sofferenza ma anche la voglia di prendersi il futuro che hanno sempre sognato. Come Adam che è partito a 14 anni dal Mali per diplomarsi a 25 anni in Italia o come Justina che si è salvata dalla prostituzione grazie a Chris conosciuto in Libia. Come Paboy che ha rimosso completamente le settimane di tortura in Libia o come Rachelle che lì ha perso l'amore della sua vita. Come Saeid arrivato in Italia in un container o come Fata che ha visto un suo amico scomparire nella sabbia. Come Abrar picchiato a sangue tra le strade di Napoli o come Bechir che ha rischiato di morire per un problema cerebrale in attesa dei documenti. E poi le torture subite da Kebe', da Dimitri, da Abdul o le angherie della burocrazia che i decreti sicurezza hanno alimentato. Venticinque storie di persone che vivono tutti la loro nuova vita a Napoli, città “irregolare” come loro e forse per questo l'unica capace di dargli un po' di accoglienza.

L'AUTORE 

Vincenzo Sbrizzi è un giornalista professionista di Torre Annunziata (Napoli). Nato nel 1984, è laureato in Scienze della comunicazione all'Università degli studi Suor Orsola Benincasa con una tesi in Storia delle mafie, relatore Isaia Sales. Ha frequentato un master in Marketing e comunicazione digitale alla Business school de “Il Sole 24 ore” e masterclass di social media e copywriting al “The Guardian” di Londra. Ha lavorato per Striscia la notizia, Fanpage, Il Mattino, Roma, Optima Italia e attualmente lavora per Napolitoday e Today del gruppo Citynews. Ha pubblicato insieme a Simona Melorio, per Editoriale Scientifica, il saggio “Torre Annunziata: tra camorra e deindustrializzazione” con cui ha vinto il Premio Giancarlo Siani 2020.

NOTA DELL’EDITORE

“Cronisti Scalzi” è la nuova collana della Iod edizioni che ha l’ambizione di raccogliere i racconti, le narrazioni e le storie di giovani cronisti delle periferie, dentro e fuori le mura delle nostre città, impegnati a resistere a un giornalismo che va sempre più adeguandosi al conformismo del pensiero dominante e ai poteri forti.  
Siamo convinti che oggi più che mai sia necessaria una nuova generazione di cronisti che sappiano vivere, con la mente e con il cuore, i quartieri, i vicoli e le piazze delle periferie degradate, per raccontare con passione i fatti e i volti delle persone che ogni giorno si impegnano per costruire nel loro piccolo una chiara e consapevole alternativa al degrado sociale e allo strapotere dei clan della camorra.  
Vogliamo dare, così, spazio, insieme ad autorevoli voci del giornalismo d’inchiesta, a quei giovani giornalisti precari, che continuano a essere presenti sul posto, a piedi scalzi, e che conservano la memoria, lo stile e il metodo di Giancarlo Siani,  giornalista precario, ucciso dalla camorra la sera del 23 settembre del 1985,  e definito  da Erri De Luca «cronista scalzo».
«Negli anni Settanta» racconta lo scrittore e intellettuale a noi caro, «ci piacevano della Cina i medici scalzi che andavano nei villaggi a tentare la prevenzione delle malattie. Giancarlo era un giornalista scalzo, non aspettava le notizie per riportarle, ma cercava il meccanismo sanguinoso che le produceva. Erano gli anni dell’arrembaggio, il terremoto aveva raso al suolo la decenza, tutto era lecito per arricchirsi, la vita valeva uno sputo. La malavita si spartiva nel sangue i centimetri dei marciapiedi, sulla città piovevano miliardi ma non riuscivano a toccare terra, tutti intercettati a mezz’aria. Giancarlo conosceva Torre Annunziata, che non è cognome e nome di una signorina ma comune vesuviano digradante sul golfo e degradato mattatoio di morti ammazzati per quasi niente. Giancarlo lì aveva amici e raccoglieva notizie fresche di cose sempre più sporche. Si procurava facilmente la simpatia e la stima, aveva modi semplici per natura e un garbo frutto di educazione familiare. Riusciva a fare conversazione con chiunque in pochi minuti, ma senza fare l’amicone, con misura invece e a bassa voce. Queste doti facevano coppia con un coraggio fisico naturale».


27.2.22

Tra pochi giorni si svolgeranno le elezioni della Città metropolitana di Napoli. Chi vota? Chi viene eletto? Cosa si deciderà? A pochi è consentito sapere...

Carmine Maturo
European climate pact ambassador Italy

Enzo Russo
Architetto Urbanista

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Tra pochi giorni si svolgeranno le elezioni della Città metropolitana di Napoli.

Per le loro caratteristiche di elezioni di 2° livello, cioè non con il voto diretto dei cittadini ma dei rappresentanti eletti nei consigli comunali, i cittadini non vengono nè presi in considerazione ne' vengono coinvolti e nemmeno informati sui programmi e sulle motivazioni che spingono consiglieri comunali e sindaci a candidarsi.

A molti sfugge la forte rilevanza di questa fase, evidentemente motivata dalla scarsa conoscenza che si ha delle funzioni della “Città Metropolitana”, Ente sovracomunale che deve decidere il futuro del nostro territorio, quello dei 92 comuni dell’ex provincia che, oltre Napoli, include molte città di dimensioni medie con oltre 50.000,00 abitanti, come Pozzuoli, Casoria, Casalnuovo, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Marano, Acerra, Portici, Afragola e tante altre.

L'Ente Città Metropolitana a breve dovrà decidere il futuro di un'area molto vasta, attraverso strumenti di pianificazione di estrema importanza, come il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), e il Piano Territoriale in sostituzione del PTCP.

In entrambi i casi dovranno essere individuate scelte che disegneranno il modello di città metropolitana che si intende realizzare nei prossimi decenni e poter concretizzare la visione strategica per trasformare un pulviscolo di comunità in una grande realtà di livello europeo.

Ma alla base di questo processo dovrebbe esserci un’idea strategica di quali obiettivi si intendono perseguire come ad esempio:

1. Con una prospettiva napolicentrica o con una visione policentrica articolata su aree omogenee?

2. Con quali soluzioni da proporre per prevenire gli effetti potenziali dei rischi vulcanici del Vesuvio e del bradisismo dei campi Flegrei?

3. Con quale visione del rapporto tra terra e mare, e quale fruizione di questo bene da parte dei cittadini?

Molti temi importantissimi sui quali si dovrebbero rendere i cittadini protagonisti del cambiamento e attrarre l’attenzione di tutti, stampa, organi politici, associazioni, opinione pubblica, forze sindacali, forze produttive.

E invece c'è un assordante silenzio su questi temi, e con la stampa solo attenta alla formazione di cordate elettorali spurie che non si interfacciano con i propri elettori e delle quali nemmeno si conoscono programmi, visioni e intenzioni.

Sarebbe auspicabile e, soprattutto democratico, che le componenti che si presenteranno al voto, esprimano pubblicamente il loro programma e quali siano gli obiettivi che esse si prefigurano.

Le forze civico/ecologiste del territorio si dovrebbero attivare per costituire un Osservatorio finalizzato al monitoraggio dei progetti  che si stanno già avviando col fine di verificarne l'efficacia e la coerenza con gli obiettivi individuati nell’ambito delle missioni del PNRR e dei finanziamenti in genere.

Se vogliamo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sia veramente una grande opportunità di trasformazione della nostra area metropolitana abbiamo il dovere di contribuire, ognuno per la propria parte, attivamente affinchè  vi sia partecipazione e sinergia tra le associazioni di categoria, la società civile, formazioni sindacali, il mondo dell'associazionismo civico e ambientalista e gli enti ai diversi livelli istituzionali.

17.2.22

Carmine Maturo nominato ambasciatore del Patto europeo per il clima

 Green Italia Campania, ha il piacere di comunicare che la candidatura del nostro co-portavoce nazionale e regionale Carmine Maturo  è stata accolta dalla Commissione Europea, Direzione Generale per l’Azione per il Clima (DG CLIMA), che lo ha nominato ambasciatore del Patto europeo per il clima, a titolo personale.

Carmine Maturo

Il Patto europeo per il clima è un’iniziativa della Commissione europea.

Gli ambasciatori del Patto europeo per il clima sono persone che agiscono a titolo personale o a titolo professionale rappresentando la propria organizzazione, e non per conto della Commissione Europea.

Gli ambasciatori si impegnano a informare, ispirare e sostenere l’azione per il clima nelle loro comunità e reti in contributo al Patto europeo per il clima.
Adesso, e per i prossimi 12 mesi, avremo uno strumento in piú per poter continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, probabilmente con più efficacia e stando in rete con tanti altri ambasciatori del Patto europeo per il clima” ha così commentato la notizia
Carmine Maturo”

30.1.22

Parcheggio Molosiglio? Inutile e dannoso


Lascia perplessi la proposta dell’assessore Cosenza di voler realizzare un parcheggio al Molosiglio per “migliorare” l’accessibilità al lungomare. 

Tale scelta è decisamente opposta alle politiche di mobilità che da anni sono attuate in molte città europee e che mirano a ridurre i parcheggi nelle aree centrali a favore del potenziamento del trasporto pubblico. 

Tra l’altro lo dimostrano gli stessi dati, così cari all’assessore Cosenza, dai quali deriva l’inutilità di un intervento fortemente impattante che non risolve il problema ma diviene esso stesso parte del problema del traffico. 

Si ricorda che durante gli eventi dell’America’s Cup, per molti giorni oltre 500.000 persone raggiunsero via Caracciolo con il trasporto pubblico, sulla base di un dettagliato piano di mobilità articolato su parcheggi di scambio esterni (Frullone, Scampia, Centro direzionale etc) e potenziamento del servizio di trasporto pubblico su ferro e su gomma. 

Da tale esperienza derivò il Piano Particolareggiato della ZTL del Mare, con il quale per circa due anni il lungomare pedonale Caracciolo/Partenope è stato accessibile, da Mergellina a via Nazario Sauro, con dispositivi di traffico che utilizzavano la Riviera di Chiaia in doppio senso e le parallele a via Caracciolo (via Gramsci, via Piedigrotta, via Giordani), utilizzando tra l’altro viale Dohrn e le aree portuali come parcheggio.  

Tale dispositivo è stato sospeso solo a causa del crollo dell’edificio della Riviera di Chiaia il 4.3.2013.

Con la soluzione proposta da Cosenza di un parcheggio di medie dimensioni (300 posti), tenuto conto della sosta lunga che non consentirebbe un accettabile turn over, il numero aggiuntivo sarebbe appena di circa 2000 persone, a fronte delle centinaia di migliaia che nel periodo 2012-2013, con la ZTL del mare, raggiungevano il lungomare.

Ne vale la pena? Non è preferibile invece ripristinare il Piano Particolareggiato della ZTL del Mare, tenuto conto che sino al crollo dell’edificio alla Riviera aveva funzionato benissimo, con grande soddisfazione per i cittadini napoletani e fattore principale del rilancio del turismo dopo la crisi di immagine dovuta ai rifiuti?

Carmine Maturo
co-portavoce Green Italia