30.4.21

La scomparsa Antonio Prisco leader e sindacalista dei riders campania, ci riempie di dolore.


 

"La scomparsa Antonio Prisco leader e sindacalista dei riders campania, ci riempie di dolore.

Sul suo profilo facebook compare in alto sotto il suo nome una frase di Alexander Langer: “Provate sempre a riparare il mondo”. E’ la frase che recentemente ci ripeteva ogni volta che ci incontravamo per ricordarci la sua anima ecologista. 

Chi ha conosciuto Antonio Prisco lo ricorderà per le sue lotte a sostegno dei più deboli, il suo coraggio e la sua determinazione. 

Ci mancheranno la sua infinita umanità e la sua gioia che ispirava il suo agire quotidiano.

Alla sua famiglia e alla sua compagna vanno le condoglianze e la vicinanza di Green Italia.

Lo hano dichiarato Annalisa Corrado Carmine Maturo co-portavoce di Green Italia 


17.4.21

Riapre il Real Bosco di Capodimonte. Chiuso nei we

 


Lunedí, con il passaggio in zona arancione della Campania riapre il Real Bosco di Capodimonte. La riapertura non é la risposta alle legittime richieste di residenti ed ecologisti. La domanda che gli amanti della natura e residenti fanno al Ministro é: Perché su uno stesso territorio Comunale l'apertura di un Parco cambia in base alla proprietà e la gestione? 
Cosí anche per i we "arancioni". I  parchi comunali saranno aperti, (Anche quelli definiti storici come la Villa Comunale, il parco Virgiliano o gli stessi giardini del Niccolini - naturale anticamera del Real Bosco) mentre quelli del Mibac saranno chiusi. É a questa domanda che dovrebbe rispondere Franceschini.
Green Italia Campania chiede al Ministro di adeguare l'orario e le giornate di apertura dei parchi di sua competenza a quelli di proprietà comunale che insistono sullo stesso territorio. Lo dichiara Carmine Maturo Co portavoce Green Italia


11.4.21

Riaprire il Real Bosco di Capodimonte.



Finalmente in Campania i parchi sono aperti
– l’ultima ordinanza del Presidente della Regione Campania sulle ulteriori restrizioni messe in atto in Campania decaduta il 5 Aprile, non rinnovata ulteriormente ha permesso infatti di riaprire parchi, piazze, ville comunali, lungomari e giardini pubblici tranne uno, il Real Bosco di Capodimonte, il più grande polmone verde della città. 

Una distesa di 134 ettari di verde negato ai cittadini del quartiere che da quando è stato chiuso corrono o passeggiano lungo il perimetro del Bosco di Capodimonte, nel traffico e sui marciapiedi, tra lo smog, macchine e motorini.

Green Italia Campania, unitamente ai cittadini del gruppo Facebook Capodimonte/Colli Aminei attraverso la sua amministratrice Giuliana de Lorenzo chiedono al direttore Bellenger ed al Ministro Franceschini che il Real Bosco, essendo non solo un parco storico ma da sempre anche un parco cittadino, si adegui all'apertura degli altri parchi urbani della città di Napoli e dare la possibilità ai cittadini del quartiere di fruire in sicurezza del loro Parco.

Sarebbe pertanto auspicabile, un incontro con il direttore Sylvain Bellenger con l'obiettivo di chiedere una deroga al Ministero e ridare la possibilità di fruizione ai soli residenti del quartiere, in tutta sicurezza, visto che in zona rossa per i residenti di altri quartieri è vietato spostarsi.

 Questo quanto dichiarano Carmine Maturo co-portavoce Green Italia, residente di Capodimonte e Giuliana de Lorenzo Cons. Municipalità 3

9.4.21

WWF, Legambiente, Green Italia, FIAB a confronto con l’Assessore Felaco: ribadita la richiesta di revoca della delibera di affidamento della Villa Comunale a privati. Gli ambientalisti apprezzano la sua scelta di approfondirne le procedure e di avviare finalmente dopo anni di richieste inascoltate il processo partecipativo per il Regolamento e il Piano del Verde


Si è tenuta il pomeriggio del 7 aprile  presso il Comune di Napoli, in simultaneo collegamento in remoto  e con la partecipazione anche del Presidente della Commissione Urbanistica, Mario Coppeto, la riunione  con l’assessore al Verde Luigi Felaco, sollecitata dalle associazioni ambientaliste napoletane in merito alle novità prodottesi relativamente alla riqualificazione dei parchi municipali ed urbani a fronte degli ingenti finanziamenti della Regione e della Città Metropolitana, ma soprattutto con riguardo alla convenzione con concessione per la manutenzione della Villa Comunale all’Associazione Premio  GreenCare e all’impresa Euphorbia. L’intento delle associazioni ambientaliste è stato quello di ribadire, anche con la imprescindibile richiesta di revoca di tale concessione, l’impegno da loro profuso in questi anni perché l’Amministrazione Comunale si dotasse, in linea con i dettami della Legge 10/2013 e con le Linee Guida del Ministero dell’Ambiente sulla gestione del Verde, del Censimento, Regolamento, Piano del Verde, anche con l’insediamento di un’apposita Consulta  tesa a favorire trasparenza e partecipazione per attuare una coerente strategia di potenziamento della rete ecologica, delle infrastrutture verdi e oggi più correttamente di forestazione urbana utile a contrastare gli altissimi livelli di inquinamento atmosferico e le criticità connesse ai cambiamenti climatici. Una strategia sul verde urbano volta a superare gli standard dell’ormai datato DPCM 1444/68 e la anacronistica e riduttiva funzione di verde attrezzato, laddove il verde, anche quello storico da tutelare nelle sue valenze paesaggistiche e di memoria, deve essere integrato in un vero e proprio tessuto connettivo della città occupando anche gli spazi liberi incolti per coniugare biodiversità e ruralità, contrastare il consumo di suolo e contribuire alla resilienza della città.

Le associazioni del Manifesto per il Verde sono giunte finanche a fine 2019, a conclusione di una successione di incontri allargati anche ad altri soggetti associativi e tecnici svolti presso la sede del Comune e in maniera volontaria per circa un anno e mezzo, ad articolare e consegnare ufficialmente una proposta di Regolamento del Verde pubblico e privato di Napoli che potesse avviare il necessario processo partecipativo per l’approvazione in Consiglio Comunale, oltre all'offerta di indirizzi al Piano,  una strutturazione della Consulta ed un approfondimento di regole per gli affidamenti.

Gli inascoltati appelli legati al dare sostanza a quel lavoro che sono seguiti da quella data hanno anche prodotto la discutibile strategia di spesa dei circa 30 M. di euro, con l’aggiunta di 5 M. di euro per ulteriori acquisti di specie arboree ed arbustivi, strategia che ha comportato, almeno per quanto attiene ai fondi regionali, una ben esigua ricaduta sul verde (meno del 5%), privilegiandosi le opere murarie e le attrezzature di arredo e ricreative. E, valutando gli studi di fattibilità propedeutici alla progettazione esecutiva e alla realizzazione delle riqualificazioni dei parchi comunali, è facile presumere che simile ricaduta sul verde avranno anche i fondi della Città Metropolitana, essendo analoghe a quelle dei parchi municipali le categorie di intervento previste per la spesa.

Ma la mancata dotazione di Censimento, Regolamento e Piano del Verde ha anche prodotto la stortura della concessione per la manutenzione triennale della Villa Comunale, la villa del popolo, gravemente compromessa dai lavori della Linea 6 della Metropolitana e che versa in condizioni di degrado a tutti note ad una ditta già individuata e pagata da una Associazione del terzo settore con soldi che saranno erogati dopo le concessione per beneficiare/godere/ dei benefici fiscali.

Le associazioni hanno compiutamente evidenziato all’Assessore Felaco e al Presidente Coppeto le principali criticità dell’atto riassumibili nelle note seguenti.

Nell’Avviso per la Manifestazione d’Interesse del giugno 2019 si parla di collaborazione di enti del terzo settore normata da convenzione per una durata massima di un anno, dato il carattere sperimentale dell’iniziativa e invece nella Deliberazione n. 100 del marzo 2021 viene approvato dalla Giunta un Piano Triennale di manutenzione della Villa Comunale e dato in concessione per tre anni. Questa associazione, che molto presumibilmente non ha i requisiti di una stazione appaltante, incarica senza evidenza pubblica l’impresa Euphorbia la quale redige direttamente (e non Premio GreenCare che stipula la convenzione) il progetto e il quadro economico relativo ai suoi compensi, ottenuti integralmente senza alcun ribasso, come avviene in quasi tutte le gare.

Ma questione ben più grave sollevata dalle associazioni all’Assessore e al Presidente della Commissione Urbanistica riguarda gli 850.000€ garantiti dall’Associazione Premio GreenCare, fondi che in realtà dovranno ancora essere raccolti con l’Art Bonus dalla stessa associazione che si può iscrivere sulla piattaforma solo perché ha in concessione la Villa Comunale. Cosa che ha fatto in tempi recentissimi ma senza poter indicare il progetto proprio perché l’iter di rilascio non è ancora concluso Se nell’avviso fosse stata garantita tale opportunità quante altri enti del terzo settore avrebbero partecipato e perché non si è iscritto direttamente il Comune su Art Bonus, avendo la diretta proprietà del bene?

Altra contraddizione evidenziata dalle associazioni ambientaliste è stata la coesistenza sulla Villa Comunale del finanziamento a valere su Fondi della Città Metropolitana di 2 M. di euro, per la cui spesa è stata già avviata la procedura pubblica da parte del Comune, distinta tra la fase progettuale e quella di appalto all’impresa.

Questa procedura ha tempi brevi tanto da potersi presumere che entro l’estate saranno appaltati i lavori. Cosa succederà nella Villa Comunale con due imprese operanti? Ed Euphorbia non concorrerà? Chi gestirà la logistica del cantiere? Perché il Comune avendo la possibilità di valutare anche un maggiore finanziamento per la Villa Comunale ha inteso limitarlo ai soli 2 milioni di euro e accettare poi il sostegno di anonimi benefattori che doneranno 850.000€ all’associazione solo dopo che la stessa avrà ottenuto la concessione?

È chiaro che il vulnus che ha prodotto queste evidenti criticità  è nell’assenza degli strumenti ordinatori, Censimento, Regolamento, Piano del Verde e lo spazio trasparente di confronto della Consulta, che avrebbero consentito non solo di disciplinare correttamente le forme pur auspicate di collaborazione tra pubblico, privato e privato sociale, ma soprattutto avrebbero garantito una strategia che gerarchizzasse le priorità di intervento senza spalmare i fondi su tutti i parchi ma con cifre dichiaratamente insufficienti (visto che poi si chiede il sostegno del terzo settore) a riqualificare correttamente il verde e non le aree attrezzate.

Il lungo confronto sulle criticità prodotte da una forse troppo affrettata deliberazione, anche suffragato dalle giuste riflessioni poste dal Presidente Coppeto, ha indotto l’Assessore Felaco a ringraziare le associazioni, riconoscendone ancora una volta la loro coerenza nell’agire, e a ravvisare l’opportunità di un approfondimento, anche in sede di Avvocatura, della procedura messa in atto, se non altro in doverosa autotutela dell’Amministrazione Comunale.

Ulteriore elemento di  soddisfazione per le associazioni è stata la promessa dell’Assessore ad attivare le procedure per dotare il Comune degli strumenti ordinatori di cui alla Legge 10/2013, partendo dal contributo offerto dagli ambientalisti insieme a tecnici esperti ben due anni fa di una prima ipotesi di Regolamento, indirizzi di Piano e forma della Consulta. Le associazioni hanno accolto positivamente questo pur tardivo proponimento, chiarendo che sarebbe pregiudizievole per il corretto avvio dei lavori non revocare la concessione che si sta dando  della Villa Comunale, atto maturato in maniera disordinata e affrettata in assenza degli strumenti ordinatori, di cui invece ora opportunamente ci si vuole dotare. E perché non rinviare alla riqualificazione prodotta della Villa con i fondi della Città Metropolitana le modalità di coinvolgimento del privato e del terzo settore (che vanno ben distinti negli specifici ruoli) secondo le norme previste da tali strumenti? 

Ulteriormente positiva è stata, infine, il riscontro dato dall’Assessore Felaco, ancor più avallato dal Presidente Coppeto, all’opportunità di individuare anche con il contributo delle associazioni le modalità per includere il Piano del Verde nella formulazione del PUC in corso, obiettivo utile ad acclarare il ruolo strategico del verde per rendere Napoli una città sostenibile e resiliente, avallando la recente scelta del Comune di entrare nel network delle Green City.


WWF Napoli
Legambiente Parco Letterario del Vesuvio
Legambiente IRIDE
Green Italia Campania
FIAB Napoli