30.3.20

Virus: nuovi stili di vita, nuovi modelli di città.

Enzo Russo, architetto
Ufficio di Presidenza Green Italia


“Distanziamento sociale”. Questo sarà il criterio base che dovrà governare la vita sociale del dopo coronavirus, non solo per i pericoli legati a fenomeni di ritorno ma anche per prevenire la potenziale diffusione di sconosciuti virus legati agli effetti climatici.
Questa prospettiva sminuisce alla base l’idea formativa della città come luogo di relazioni, di scambi e di aggregazione sociale, come si è sviluppata nel corso della storia delle civiltà.
A titolo di esempio, basti ricordare le indicazioni del re del Marocco a Fabrizio Carola, architetto napoletano che operava in Africa, per “urbanizzare” un luogo. “Costruisci la moschea, il municipio, il mercato e avrai creato le condizioni per far nascere una nuova città”.
Con la pandemia del Coronavirus si ribaltano del tutto questi concetti. All’idea base dell’aggregazione, vitale per un essere sociale come l’uomo, si contrappone l’obiettivo del “Distanziamento Sociale”.
Allora è necessario che, rispetto ai nuovi stili di vita imposti da queste emergenze globali, si sviluppino modelli urbanistici in grado di rispondere alle nuove esigenze in un’ottica di “Città disaggregate”.
Ma queste scelte non possono svilupparsi che nei tempi lunghi dell’urbanistica. Per rispondere all’attacco dei virus è necessario intervenire anche in tempi brevi e con strumenti di programmazione agili di riorganizzazione urbana.
Le scelte dovranno necessariamente svilupparsi in uno scenario che prenda atto del fallimento della globalizzazione e dello sfruttamento capitalistico del pianeta, con indicazioni mirate a ribaltare, alla scala globale e a quella locale, gli attuali modelli di vita.

28.3.20

Vogliamo città sane e società giuste!


Anna Savarese, Architetto
direttivo Green Italia Campania

In un mondo globalizzato occorre che i temi della salute, del clima e delle diseguaglianze diventino prioritari nelle agende governative e che la rete di solidarietà che è nata in queste settimane di emergenza del Coronavirus si rinsaldi e si consolidi nella normalità futura che vogliamo. I cali poderosi dei tassi d’inquinamento dovuti al blocco pressoché totale delle attività e degli spostamenti, il maggiore ricorso al telelavoro, allo smart working, ai meeting in rete, hanno dimostrato che basterebbe una decisione, dettata non dalla paura del contagio ma da una scelta razionale e saggia concertata a livello globale per implementare e sviluppare queste metodiche e per ridurre il riscaldamento globale e l’inquinamento.
Tutto ciò non può prescindere da una riflessione sui modelli insediativi. La forte concentrazione di popolazione in aree densamente abitate ha sicuramente favorito l’espansione esponenziale del contagio, così come la scarsa attenzione ai temi della salute riposta nella pianificazione ha progressivamente aumentato il consumo di suolo, la perdita del verde e soprattutto della biodiversità, acuendo i livelli di inquinamento.

26.3.20

LE RISPOSTE CONCRETE DEI VERDI EUROPEI ALLA CRISI DEL COVID-19

L'European Greens e il Gruppo Verde al Parlamento europeo si sono riuniti per affrontare a livello europeo le sfide e l’emergenza dell'epidemia Covid19 e le sue devastanti conseguenzi, umane, sociali ed economiche.
Il Partito dei Verdi Europei, il Gruppo parlamentare e i partiti Verdi, di opposizione e di governo, hanno espresso la necessità di una reale solidarietà europea verso l'Italia, la Spagna e tutte le nazioni maggiormente colpite.
È intenzione dei partiti Verdi al Parlamento Europeo rafforzare le misure di aiuto, protezione e sostegno alle economie nazionali e ai cittadini.
“ La strada indicata dai Verdi Europei nel loro documento è quella che unisce la via del cuore a quella della ragione. Non sarà più possibile, dopo questa pandemia, tornare indietro. E' ora più che mai necessario puntare su solidarietà e Green Economy mirando  alla concreta realizzazione del Green Deal” hanno dichiarato Annalisa Corrado e Carmine Maturo – co-portavoce di Green Italia


24.3.20

Presto torneremo alla normalità, un mondo diverso è possibile, un mondo migliore necessario.

Anna Savarese, Architetto
direttivo Green Italia Campania



Solo un mese fa eravamo felici per la ripresa dei movimenti di piazza, stretti l’uno l’altro come Sardine, o aderendo a flashmob, o marciando nei Global Strike o partecipando ai Friday For Future insieme ai tanti giovani mobilitati da Greta Thumberg per chiedere ai governi la giusta attenzione ai cambiamenti climatici e alla crisi ambientale che pervade il Pianeta. Solo tre settimane fa, il 5 marzo,  Greta Thunberg, nel suo discorso di meno di 10 minuti alla commissione ambiente, contestando la legge sul clima promossa dalla Presidente Ursula von der Leyen perché non in grado di imporre vincoli e tempi  certi agli stati membri, diceva all’UE che l’aver dichiarato l’emergenza climatica rischiava di essere una mera ipocrisia se ora che “la casa brucia voi siete andati a dormire senza nemmeno chiamare i pompieri”. 
Nelle stesse ore la “casa bruciava” anche per il contagio da Coronavirus: nel giro di pochi giorni successivi, a partire dall’Italia, la nazione più pesantemente interessata, e ora in estensione ad altri stati, si è arrivati al blocco di quasi tutte le attività e al divieto di uscire dalle proprie abitazioni se non per l’approvvigionamento alimentare, l’acquisto di medicinali e di giornali.
In pochi giorni la nostra vita è cambiata. Il dolore per i nostri concittadini soprattutto del centro-nord che si stanno ammalando o peggio morendo superando anche le peggiori previsioni e livelli di letalità e di mortalità della Cina e della Corea rende la nostra “carcerazione preventiva” tollerabile e sopportabile perché improntata alla responsabilità civile e al rispetto per la salute dei nostri concittadini. #iorestoacasa,#ioagiscodacasa #insiemecelafaremo scritto nei teli con l’arcobaleno dai primi giorni hanno animato i nostri balconi dai quali ci siamo salutati o abbiamo cantato, uniti in un abbraccio ideale e rinforzati dall’impegno comune. 
Ma intanto grazie ai social e alla possibilità di incontri virtuali abbiamo cominciato a riflettere insieme soprattutto sentendo stonate le note di chi promuove la caccia all’untore. Purtroppo troppe passate esperienze ci hanno insegnato che quando non si  riesce a risolvere un’emergenza, la cosa più facile è colpevolizzare le persone, inducendo in loro un senso di responsabilità superiore alle proprie potenzialità e al proprio specifico ruolo. Questa partecipazione empatica di per sé riduce il livello di critica o di messa in discussione di scelte che pure pesano e peseranno sulla nostra pelle. 

23.3.20

Coronavirus e l'ospite green

Riceviamo e volentieri pubblichiamo i consigli di Angela Ansalone, medico pediatra componente del direttivo di Green Italia Campania


Ormai lo stiamo conoscendo questo virus poco letale ma altamente contagioso.
Stiamo imparando a rispettare le regole che i virologi impongono.
Ma cosa possiamo fare per essere ospiti poco accoglienti o possibilmente repellenti ?
Possiamo essere ospiti Green! Come?
3 punti

22.3.20

Nasce greenewsdeal, il blog di Green Italia Campania, un pensiero per chi combatte e soffre.

di Carmine Maturo


Nasce greenewsdeal.org la cui genesi è legata alla fase cruciale che vive il Pianeta e si inaugura in un momento di difficoltà per gli esseri umani, perché pensiamo che tali eventi epocali siano strettamente legati.
www.greenewdeal.org
Da queste “pagine” esprimeremo il nostro punto di vista e daremo spazio a chi pensa che la salvaguardia della Terra sia l’unica strada per la prosecuzione dell’Umanità.
Da oltre due settimane l’Italia intera rinuncia alla vita sociale, per cercare di ridurre il pericolo del contagio da Covid-19.
Nonostante ciò il virus continua a mietere vittime, in particolare nelle aree della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia Romagna. Guardando alle esperienze della Cina, della Corea del Sud e di Codogno siamo fiduciosi che, se tutti rispettiamo le indicazioni del Governo, presto il pericolo si ridurrà drasticamente.
In questo momento il nostro pensiero va con forza a quanti, sanitari e non, combattono in prima linea, ai troppi poveri - in particolare i senza tetto - e a coloro che stanno perdendo i propri cari, anziani o giovani che siano.
Consapevoli che il recupero socio economico sarà più veloce e duraturo in una Nazione realmente democratica, ricca di senso di responsabilità, solidale, accogliente per tutti e rispettosa delle regole della Natura, convinti più di sempre che “l’Italia è una e indivisibile”, condividiamo profondamente il lutto di chi sta pagando il prezzo più caro.