19.5.24

Consegnate le firme della proposta di legge della rete Rigenera. Un approccio nuovo alla questione urbanistica e ambientale

Nel pomeriggio di giovedi 16 maggio sono state consegnate ufficialmente al Consiglio Regionale della Campania le 13mila firme a sostegno della proposta di legge urbanistica regionale di iniziativa popolare della rete “Rigenera”, di cui si è parlato ampiamente su queste pagine. La consegna è avvenuta alla presenza di una nutrita delegazione di attivisti della Rete, che hanno lavorato intensamente in questi mesi in moltissime città della Campania per raggiungere l’obiettivo delle 10mila firme, che è stato largamente superato.

Non è mancato qualche momento di tensione durante la consegna, poiché i funzionari regionali presenti hanno vietato agli attivisti della Rete di mostrare i cartelli con il logo di Rigenera davanti alle telecamere del TG3 Campania, in quanto, a loro parere, questo poteva essere utilizzato a fini politici in violazione della normativa che regolamenta la campagna elettorale in corso per le Europee. Dopo una breve discussione, peraltro risolta “pacificamente” e con spirito collaborativo da entrambe le parti, si è comunque proceduto alla consegna dei plichi.

Come è noto, la proposta di legge, che è stata redatta da esperti di alto profilo in materia urbanistica ma si basa anche sulla partecipazione popolare ai processi decisionali, punta sulla lotta al cambiamento climatico, sul blocco del dissennato consumo di suolo (che ne amplifica gli effetti devastanti), sulla riconversione ecologica dell’agricoltura e su decisi investimenti nelle energie rinnovabili.

La proposta ha visto l’adesione anche di numerosi Consigli comunali e dovrà passare all’esame del Consiglio regionale entro i prossimi 90 giorni.

Ciò che va ancora una volta sottolineato è la straordinaria portata innovativa di questa iniziativa. 
La rete Rigenera non si è aggregata non su una base ideologica - come troppo spesso avveniva in passato - ma su un approccio scientifico alla questione urbanistica e su contenuti ben definiti, che sono quelli di un governo del territorio non più condizionato da interessi di parte e che non abbia come fine il profitto immediato, il cui prezzo viene poi pagato dall’ambiente e dalla salute dei cittadini.

La visione di prospettiva, che vuole creare uno sviluppo sano senza distruggere le risorse naturali e paesaggistiche, non ha messo insieme partiti politici ma tanti pezzi di società civile, associazioni ambientaliste grandi e piccole, sindacati, esponenti del mondo universitario, piccole imprese e reti civiche. Infine, last but non least, la passione civile che ha dato vita a questo movimento è agli antipodi della visione autocratica del potere rappresentata dall’attuale governo della Regione, che di fatto nega qualsiasi possibilità di confronto con la società civile, approvando in pochi minuti e senza discussione una legge che, per molti aspetti, potrebbe creare danni irreversibili a medio e lungo termine, accentuando la cementificazione e la devastazione ambientale di una regione come la Campania, già tanto martoriata dalla speculazione, dalla ingordigia e dal malaffare.


Sergio Frattini