In questi giorni di esami si sta concludendo la consiliatura regionale e il gruppo campano di Green Italia intende valutare i 5 anni di Governo della Giunta Regionale.
L’operato nel campo dei temi ambientali in questi anni da parte della Giunta regionale, presieduta da De Luca, in pratica è stato pressoché inesistente. Laddove
si sono operate scelte nel settore, sono state disastrose.
Si veda, ad esempio, le nomine dei presidenti degli enti parco regionali, fatte senza che si tenesse sempre conto delle competenze nel campo della conservazione della natura e/o della tutela del paesaggio dove necessario.
Le conseguenze sono state, nel migliore dei casi, lo stallo dei parchi e delle riserve naturali, nei casi peggiori l'abbandono con il conseguente degrado di ambienti naturali e di biodiversità.
Ciò ci rattrista ancora di più se si pensa che è stato operato da enti che, al contrario, hanno il compito di tutelare la natura e non trascurarla.
Ma è l’intero operato della Giunta che non si è minimamente ispirato a politiche ecologiste. Dalla mobilità, che nulla ha avuto a che vedere con i concetti di sostenibilità, all’assenza di qualsiasi intervento contro il consumo di suolo che, anzi, è proseguito come se nulla fosse.
Sulla mobilità vale la pena ricordare le promesse fatte in campagna elettorale sull’ammodernamento della rete del trasporto pubblico su rotaia.
E che dire della gestione dei rifiuti? Qualcuno ricorda una iniziativa in questi cinque anni per migliorare la situazione e contrastare le discariche abusive?
Qualcuno ricorda una iniziativa della Giunta per contrastare il fenomeno della cosiddetta “terra dei fuochi”? Addirittura è stata abbandonata a sé stessa una delle realizzazioni più apprezzate in campo europeo di riqualificazione di suoli abbandonati con metodi naturali. Uno dei primi casi in Italia, e che poteva, quindi, anche rappresentare un momento di visibilità politica in positivo, è stato del tutto ignorato e poi abbandonato.
Eppure quello della bonifica della “terra dei fuochi” è stata uno degli impegni presi in campagna elettorale.
Qualcuno ricorda interventi della Giunta Regionale per lo sviluppo del settore delle materie prime seconde, per il risparmio energetico, per favorire il fotovoltaico da tetto, per l’incremento e la tutela del verde urbano, per la lotta al cambiamento climatico?
Qualcuno è riuscito a comprendere la politica sui beni culturali, sulla sostenibilità del turismo, sull’agricoltura, sul Fiume Sarno dove c’era da scegliere tra il devastante progetto ereditato dalla precedente giunta e le proposte degli ecologisti?
Qualcuno ha mai sentito pronunciare dal Presidente De Luca parole in merito a questi temi? Eppure la capacità oratoria, lo abbiamo visto con l’emergenza COVID, non manca al nostro Governatore.
A questo punto sorge spontanea un’altra domanda. Perché per contrastare il terribile fenomeno della terra dei fuochi non ha usato la stessa tenacia, la stessa determinazione, lo stesso impegno economico e di uomini che ha utilizzato per contrastare la recente epidemia?
Non sa che l’inquinamento ha ucciso e ucciderà ancora molte più persone dell’epidemia?
In Campania in questi anni si è continuato a perseguire una politica di arretratezza nelle politiche ambientali come se la questione non esistesse.
Una politica vecchia, superata dagli eventi. Una politica che, se dovesse proseguire, ci porterà ad un ritardo programmatico, economico, sanitario e ambientale notevole rispetto al resto d’Europa.
Al contrario la Campania che vogliamo deve essere la protagonista attiva del NEW GREEN DEAL se vuole vincere economicamente, socialmente ed ecologicamente.
La nostra priorità è contribuire al superamento della attuale e sempre più devastante crisi economica, finanziaria e sociale.
La crescita economica deve puntare sulla green economy e sull’economia circolare: un’economia imperniata sui principi di equità, giustizia, solidarietà.
Principio essenziale dovrà essere il rispetto delle persone e dei territori, l’uso etico ed ecologicamente sostenibile dell’ambiente, delle risorse naturali e dei beni comuni.
E' necessario promuovere e finanziare un nuovo turismo di qualità non fatto soltanto di stelle o di rapporto prezzi/servizi, ma anche di rapporti ecologicamente e umanamente corretti per ridurre al minimo gli aspetti negativi degli impatti sociali, culturali e ambientali, tutelare i nostri centri storici dalla gentrificazione e i nostri territori dalla distruzione ecologica in nome di un turismo irrispettoso e di un falso benessere.
Basta con l’economia e finanziamenti a chi produce inquinamento, danni alla salute, disastri climatici, e che contribuisce ad ampliare le diseguaglianze sociali e a far crescere la povertà.
Ci batteremo contro ogni tentativo di appropriazione dei beni comuni sia materiali sia immateriali: dall’acqua al suolo, dal sistema scolastico a quello sanitario.
Riteniamo che la salute dei cittadini sia un bene assoluto da preservare e tutelare, fino ad oggi troppo spesso minacciato da chi inquina e avvelena i nostri territori.
Noi ci saremo, sempre vigili e in prima linea, anche fuori dalle istituzioni perché siamo convinti che una Campania diversa è possibile: più socialmente ed ecologicamente giusta.