2.2.24

"COME LA LUCE DELL'ALBA" di Pio Russo Krauss: un racconto sincero sulla necessità di difendere la Bellezza del nostro territorio e dare respiro all’Amore sincero per l'altro.


In “Come  la luce dell’Alba” il tratto autobiografico e la finzione del romanzo si presentano in un interessantissima miscela. La storia, ambientata esattamente 50 anni fa, parla con forza al nostro tempo anche  se il contesto locale e nazionale descritto con precisione ci riporta a quegli anni come un esperienza profondamente immersiva. Il romanzo avvincente con una densa struttura  che incuriosisce ed emoziona fino alle ultime pagine grazie anche ad un parterre di personaggi per niente banali  risulta al contempo quasi un compendio, applicato al nostro territorio, dei contenuti dell’enciclica “ Laudato Si” di Papa Francesco. L’autore non a caso è da sempre impegnato in ambito sociale ambientalista ed ecclesiale ed ovviamente affida molto della sua esperienza di vita a diversi personaggi immaginari  e non solo al protagonista.

In una Chiesa ancorata a vecchie logiche di potere a braccetto con la DC, nei mesi del  referendum per il divorzio, durante la crisi petrolifera e la caduta di Franco in Spagna quasi per inerzia, siamo a cavallo tra ’73 e ’74, Sergio, un giovane prete agostiniano colto e coraggioso, compie una piccola rivoluzione collettiva ed infine profondamente  personale in una sconosciuta periferia di Napoli occidentale. La storia infatti è ambientata nel quartiere di Pianura che in quegli anni, ma per certi versi ancora adesso, si caratterizza per la ruralità. 

I mostri da combattere fin da subito sono tanti, una Camorra a braccetto con una pessima borghesia e tollerata nei fatti anche dai governanti della città, pronta a sventrare  per sempre quel territorio scacciando i suoi indifesi ospiti contadini, il vero presidio della bellezza di quel territorio oltre ad una piccola comunità ancora più debole; un tema nel tema sulle tolleranze e la conoscenza ed il rispetto dell’altro. Si aggiungono, seguendo la narrazione, il tema dell’ignavia che a volte si sviluppa in buona fede ma può creare danni irreparabili, quello del dogma della Chiesa che non aiuta l’applicazione della vera parola del Cristo oltre ad  un tema scabroso trattato con molta sensibilità e saggezza dall’autore.

Sullo sfondo della vicenda che si dipana in pochi mesi  sentiamo sempre il respiro della natura e le sue stagioni ancora ben definite in quei tempi con un autunno avvolgente, un inverno cupissimo e piovoso ed una primavera che stenta ad arrivare ma che esploderà con tutto il suo Amore nel finale.

L’effetto devastante alla base del racconto, personalmente l’ho potuto osservare direttamente sul luogo nell’immediato post-terremoto. In quella fase l’argine sul dilagare della speculazione edilizia che i protagonisti della storia difendevano insieme a WWF e Italia Nostra con un Antonio Iannello, unico omaggiato con una sua presenza reale oltre al Sindaco dell’epoca, ed una Coldiretti ed il Partito Comunista soggetti che risultavano  ancora un riferimento utile, si ruppe quasi definitivamente.

Oggi non è tutto perduto a ben vedere qualche brano di quella ruralità di qualità resiste ancora e va fortemente tutelato. Il romanzo di Pio fa venire voglia di combattere con saggezza ancora. E’ forte L’impatto alla lettura per chi di noi si è mosso  per la tutela del nostro territorio ma  sono sicuro che per i temi trattati e l’ottima scrittura appassionerà quasi tutti i lettori.

Pio Russo Krauss, medico educatore in ambito sanitario ed ambientale con un forte impegno in ambito sociale ed ecclesiale, é stato presidente del Centro Culturale Giovanile, militante di associazioni ambientali e e pacifiste. E' attualmente il Presidente dell’Associazione "Marco Mascagna".

Il libro è edito da La Valle del Tempo, Napoli. 

Guido Liotti