27.12.23

Sorrento? E' stata rovinata!

Bisogna ritornare alla Sorrento che ha un'identità, che rispetti la sua identità che non è solo la bellezza dei luoghi ma anche il suo saper fare: la tarsia, la coltivazione bio della terra, la produzione di prodotti genuini, i limoni di Sorrento famosi nel mondo e ridotti a pochi limoneti e a pochi raccolti distrutti dai parcheggi.

L'avidità di un turismo di bassa qualità, privilegiando la quantità, ha reso omologato un luogo che tenta di resistere ma è allo stremo dell'invivibilità. Oggi Sorrento può rinascere ai suoi antichi splendori se si cambia mentalità, se si ha attenzione e rispetto per il paesaggio, la storia, la cultura, i cammini per le vie di mezzo, se si torna alla terra, se si cura il mare, eliminando scarichi abusivi, si curano i pregevoli valloni, si riscopre l'archeologia, (ovunque emergono resti di ville imperiali), si eliminano le plastiche, si attua una buona raccolta dei rifiuti e un loro riciclo, si piantano alberi e si evita di abbattere quelli storici.... si valorizza un animo green.

Ci vuole una visione comune a tutta la penisola, un concerto che sia armonia di intenti, tutti verso la stessa direzione. I turisti in ogni altro luogo del mondo civile usano mezzi ecologici elettrici, bici, monopattini, trasporto elettrico pubblico... solo qui trovano traffico, auto, inquinamento dell'aria ed acustico. Moto che sfrecciano superando i decibel permessi, aliscafi e traghetti che emanano fumi neri e nessuno sanziona e nessuno controlla. 

E che tutti i sindaci della penisola pretendano una circumvesuviana degna di trasporto pubblico e non da deportazione quale è  attualmente... e che tutti i sindaci pretendano una sanità che sia vicina ai cittadini con una capillare efficiente medicina di base e non l'opera faraonica da spreco solito di denaro pubblico e perseveranza dei soliti asfittici clientelismi.

Se non si ha una visione green non si guarda al futuro, ma ad un presente ormai asfittico.

È così che vogliamo la nostra Sorrento???

Angela Ansalone