16.3.25

Successo di "Gentle Green Events" alla Borsa Mediterranea del Turismo

Si conclude con entusiasmo e grande partecipazione la presenza dell'Associazione "Gentle Green Events" alla Borsa Mediterranea del Turismo, svoltasi alla Mostra d'Oltremare. Lo stand ha attirato numerosi visitatori e operatori del settore, incuriositi dall’idea di un nuovo modo di fare turismo e di organizzare eventi, mettendo al centro la sostenibilità e la gentilezza.

L’interesse è stato tangibile fin dal primo giorno, con un flusso costante di persone desiderose di conoscere meglio il concetto di "eventi gentili e sostenibili". Durante la manifestazione, si sono attivati diversi contatti che potrebbero portare a nuove collaborazioni e partnership, dimostrando che il settore è pronto ad accogliere un cambiamento verso pratiche più etiche e responsabili.

Gli incontri organizzati hanno riscosso grande successo, a partire dalla presentazione dell’Associazione "I Sedili di Napoli ETS", che ha aperto il dibattito su come il turismo culturale possa essere un veicolo di salvaguardia delle memorie storiche. L’interesse per il territorio e la sua valorizzazione è stato anche al centro della presentazione del programma "La Collina Gentile", con un focus su Capodimonte e le sue bellezze naturali in programma dal 22 marzo al 6 aprile.

Un altro momento significativo è stato l’incontro dedicato alla nascita del Club Napoli Gentile, un progetto che ha acceso un confronto su come la gentilezza possa diventare un valore fondamentale nell’accoglienza turistica e nella costruzione di esperienze autentiche. L’attenzione per le tradizioni e i prodotti locali ha trovato spazio con la degustazione delle conserve agricole flegree proposte da Spicchi Flegrei un evento che ha unito il piacere del cibo alla consapevolezza dell’importanza di una filiera sostenibile.

Molto apprezzate sono state anche le presentazioni dedicate alle attività di Gentle Green Events, momenti in cui si è parlato concretamente di come sia possibile rendere ogni evento più rispettoso dell’ambiente e della comunità. Il laboratorio di danza popolare e tammorra dell’Associazione "Partenópera" ha portato un tocco di tradizione e coinvolgimento, regalando ai partecipanti un’esperienza immersiva nella cultura napoletana. A chiudere il ciclo di appuntamenti, il laboratorio di Caffè Delizia ha affascinato i presenti con la dimostrazione del caffé fatto con la cuccumella napoletana con caffé tostato con legna di quercia a km zero, culminando in una degustazione che ha unito storia e sapori.

Durante tutto il periodo della fiera, si sono svolti workshop dedicati alla progettazione di eventi sostenibili e le Interviste Sostenibili, videoconversazioni con operatori del settore, tra questi il Presidente della Commissione Cultura del Comune di Napoli Luigi Carbone, che hanno stimolato riflessioni su un futuro in cui turismo ed eventi possano realmente fare la differenza in termini di impatto ambientale e sociale.

Gentle Green Events lascia la Borsa Mediterranea del Turismo con un bilancio più che positivo: grande interesse, nuove prospettive di collaborazione e la consapevolezza che il settore è sempre più pronto a sposare un modello di turismo che rispetta il territorio e le persone. Questo è solo l’inizio di un cammino che continuerà con nuovi progetti, eventi e iniziative all’insegna della sostenibilità e della gentilezza.

L’Associazione ringrazia tutti coloro che hanno partecipato, condiviso idee e contribuito al successo di questi tre giorni. Il cambiamento è possibile e Gentle Green Events continuerà a lavorare per renderlo realtà!

Carmine Maturo

1.3.25

CITTA' METROPOLITANA, APPROVATO IL BILANCIO CHE CANCELLA IL BICIPLAN: IL COMUNICATO DI PROTESTA DELLE ASSOCIAZIONI CICLISTICHE

"Le associazioni Fiab Napoli Cicloverdi, Napoli Pedala, Bici per la Città, Biciamo Procida e Percorsi Cumani, che operano instancabilmente da anni sul territorio dell’area metropolitana di Napoli per la promozione e la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto nelle aree urbane, esprimono congiuntamente il loro sconcerto e la loro indignata protesta per l’approvazione del bilancio di previsione 2025 della Città Metropolitana, avvenuto ieri. 

Il bilancio prevede un volume di spesa di circa 690 milioni di euro, di cui 103 milioni di euro per trasporti, viabilità ed infrastrutture stradali, ma non stanzia nulla per la mobilità ciclabile, in assoluto dispregio al Biciplan.

Questo strumento, redatto con il contributo di idee e proposte di professionisti e delle stesse associazioni, era stato approvato dal Consiglio Metropolitano con la delibera n. 200 del 27/12/2023 e prevedeva una spesa totale di circa 140 milioni di euro per la mobilità ciclabile - piste, cicloparcheggi, infrastrutture per il bike sharing - "spalmati" su dieci anni (di cui il 50% a carico di Città Metropolitana e la restante parte a carico di Comuni, scuole, strutture pubbliche ed altre amministrazioni locali). 

Ancora una volta dobbiamo constatare con rammarico che, contrariamente alla tendenza di quasi tutte le principali città europee moderne, che si allontanano dalla vecchia visione auto-centrica, restituiscono aree sempre più vaste alle persone e predispongono spazi, strutture e servizi per i ciclisti urbani, i decisori politici dei nostri territori ignorano le esigenze di una fetta sempre più numerosa di cittadini che si servono quotidianamente della bicicletta come mezzo di locomozione leggero, sostenibile, silenzioso, non ingombrante  e non inquinante, e il loro diritto ad utilizzarlo in sicurezza.

Tale decisione appare quanto mai incomprensibile, anche perché circa duemila Comuni italiani (circa un quarto del totale), dimostrando di essere molto più avanti, hanno presentato proposte e progetti per il bando nazionale “Bici in Comune” per accedere a risorse che ammontano a pochi milioni di euro. 

Le associazioni che agiscono in collaborazione e in sinergia con scuole, cittadini e istituzioni per portare avanti una battaglia di civiltà, volta a migliorare la qualità della vita nelle nostre aree urbane martoriate dal traffico veicolare motorizzato, chiedono di spostare sulla mobilità ciclabile almeno il 10% delle risorse stanziate per le strade e si ripromettono di avviare tutte le iniziative per invertire questa scellerata linea di tendenza"

Biciamo Procida 
Bici per la Città
FIAB Napoli Cicloverdi 
Napoli Pedala
Percorsi Cumani

25.1.25

IL MODELLO DI MOBILITÀ PER NAPOLI: LA PROPOSTA DI ZTL AL VOMERO

La presente proposta è frutto dell’iniziativa della Rete Sociale NoBox - Diritto alla Città, alla quale hanno aderito numerose altre associazioni. Gli obbiettivi che essa si pone sono finalizzati a restituire vivibilità, decoro e qualità ad un quartiere oggi fortemente penalizzato dall’impatto delle auto che lo attraversano.

La proposta si inserisce in una visione strategica ampia, non marginalizzabile solo ad una parte della città, ma replicabile in ognuna delle dieci municipalità, con una strategia complessiva che persegua un modello di città policentrica, nella quale le ZTL e le aree pedonalizzate siano il cuore pulsante dei relativi territori, non solo nei quartieri centrali ma anche in quelli periferici. In questa prospettiva, appare evidente la necessità di un sistema integrato di trasporti in grado di soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini come premessa indispensabile per una  città calibrata sulle esigenze dell’uomo, sul recupero dello spazio pubblico, della qualità urbana e di modalità relazionali tipiche della civiltà europea che ha sempre visto nelle strade il luogo privilegiato della vita pubblica. Del resto questa visione è anche il riferimento di politiche di mobilità verso il quale il mondo si va indirizzando, come dimostrano gli esempi di Barcellona, New York, Amsterdam, Copenaghen, Siviglia etc.)

Nel caso specifico del Vomero, quattro stazioni della metropolitana e  tre stazioni di funicolari consentono a decine di migliaia di cittadini di raggiungere agevolmente questo luogo con il trasporto pubblico, anche attraverso l’interscambio con parcheggi che garantiscono una buona intemodalità auto/metro. Questa favorevole condizione è l’elemento determinante affinchè il quartiere non sia più ostaggio delle auto e possa recuperare migliori livelli di vivibilità urbana e di sicurezza. L’area, con caratteristiche multifunzionali e con una forte prevalenza di attività per il commercio, anche per le due aree mercatali di livello comunale di Antignano e De Bustis, presenta numerose criticità, legate alla presenza e al flusso di veicoli. Ci si riferisce in particolare: 

1 - ai flussi di attraversamento “passivi” determinati dalle auto che dalla direttrice di via Cilea attraversano l’area (via Cimarosa, piazza Vanvitelli, piazza Medaglie d’Oro) per dirigersi verso il centro città o l’area collinare.

2 – ai flussi delle auto dirette verso l’area di San Martino, dove la sosta è incoraggiata da tariffe molto piu’ basse delle zone circostanti e, di conseguenza, trasformando San Martino in una zona attrattiva per la sosta.

Per le sue caratteristiche geomorfologiche, l’area di riferimento può essere equiparata ad un quadrilatero con due lati ciechi, ad est (Floridiana) e a nord (S. Martino), privi di connessioni stradali con il contesto urbano.   Come desumibile dalle indicazioni di Google Traffic, rispetto all’attraversamento di questa area, vi sono itinerari alternativi tangenti, con tempi simili e distanze inferiori, che eviterebbero di sovraccaricare un’area con la presenza di numerosi pedoni e pericolosi punti di conflitto tra flussi veicolari e intensi flussi pedonali (piazza Vanvitelli/via Bernini, via Solimena/via Luca Giordano, via Recco/piazza degli Artisti).


In questo quadro la proposta, sulla base di dati analitici del PGTU di Napoli del 2014 e di quelli del PUMS di Città Metropolitana approvato nel dicembre 2023, si articola attraverso i seguenti punti:

1. Attivazione di una ZTL permanente compresa tra via Gino Doria, piazza degli Artisti, San Martino, piazza Fanzago, consentendo l’accesso agli autorizzati con le stesse modalità previste per la ZTL Centro Antico (di dimensioni molto maggiori). 

2. Installazione di tre varchi telematici per accesso ZTL (incrocio via Cimarosa/via Luca Giordano, piazza degli Artisti lato Poste, incrocio v.le Michelangelo/via S. Caruso).

3. Modifica assetto circolazione del reticolo stradale della ZTL, con sensi unici in uscita su via Bernini e via Solimena.

4. Ripristino Navetta bus area ZTL.

5. Pedonalizzazione via Recco.

6. Previsione di aree regolamentate per il carico e scarico delle merci a servizio del Mercato De Bustis.

7. Continuità aree pedonali via Luca Giordano, piazza degli Artisti (spazio attualmente già pedonalizzato), via Recco, mercato di Antignano, reticolo circostante Parco Mascagna.

8. Riorganizzazione stalli di sosta Piazza degli Artisti lato Poste, con la previsione di spazi dedicati al carico e allo scarico merci per gli operatori del mercato De Bustis.

9. Pedonalizzazione piazza Vanvitelli, in continuità con via Scarlatti, sino  alla rotatoria centrale.

10. Predisposizione di segnaletica orizzontale e verticale per favorire la mobilità ciclistica.

11. Attivazione di servizi di Bike Sharing con postazioni fisse in prossimità dei principali poli di attrazione.

12. Interventi di riqualificazione, da caratterizzare con un alto livello di qualità architettonica, per Piazza Vanvitelli e Piazza degli Artisti.

In questo scenario, la riduzione dei flussi veicolari di attraversamento comporterebbe un minor numero di auto circolanti non solo nell’area oggetto della ZTL ma anche nelle aree contigue, con benefici per una migliore accessibilità all’Ospedale Santobono.

Arch. Vincenzo Russo

5.12.24

XIII edizione della Rassegna "Tu scendi dalle Scale" - Tema 2024: "Panorami e racconti per una città vivibile... oltre il centro storico"


Napoli, 5 dicembre 2024 – Torna la Rassegna "Tu scendi dalle Scale", giunta alla sua tredicesima edizione, una manifestazione che celebra la bellezza unica delle storiche scale di Napoli e dei panorami che abbracciano le sue aree collinari. 
Da domenica 8 dicembre al 6 gennaio 2025, il festival offre un ricco calendario di racconti che invitano cittadini a riscoprire una Napoli "oltre il centro storico".
Organizzata e autofinanziata dal Coordinamento delle Associazioni per le Scale di Napoli, insieme a cittadini, la rassegna promuove percorsi alternativi per alleggerire il carico antropico sul centro storico e valorizzare luoghi spesso trascurati, ma di straordinaria importanza storica e paesaggistica.
Il tema di quest'anno, "Panorami e racconti per una città vivibile", sottolinea l'urgenza di un turismo sostenibile e di un'attenzione rinnovata alla qualità della vita urbana ed ai cambiamenti climatici.

Le scale di Napoli: patrimonio da vivere
Le scale di Napoli non sono solo un elemento architettonico, ma un vero e proprio tesoro che unisce quartieri, storie e paesaggi. Con oltre 200 percorsi distribuiti tra il centro e le colline, queste vie pedonali rappresentano un’alternativa sostenibile per scoprire la città e i suoi punti di vista mozzafiato.

Il programma della XIII edizione
Un mese di iniziative in 12 appuntamenti dall'8 dicembre al 6 gennaio

Un invito al cambiamento
Attraverso questa rassegna, il Coordinamento delle Associazioni per le Scale di Napoli vuole sensibilizzare cittadini, istituzioni e turisti sul valore delle aree collinari e dei percorsi pedonali. Napoli non può essere solo il suo centro storico: è una città policentrica, un intreccio di paesaggi e racconti che meritano di essere vissuti e rispettati.
Riscopri Napoli, cammina le sue scale, vivi i suoi racconti.


Sabato 7 dicembre e Domenica 8 Dicembre ore 11.00
Piazzale di San Martino
Spettacolo itinerante dalla Pedamentina alla Pignasecca con prosa, danza e musica
"Come l''acqua che scorre ...prosa fluida in Pedamentina"
A cura di Gente Green aps
Prenotazione whatsapp 3914143578 
gentegreenaps@gmail.com


Sabato 14 Dicembre ore 10,15
"Dal Purgatorio salendo verso il Paradisiello"
Partenza ore 10,30.
Via Foria angolo Via Michele Tenore.
A passeggio dalle scale di Via Michele Tenore, passando per S. Maria degli Angeli alle Croci, fino al Paradisiello.
A cura di Marinella Di Martino in collaborazione con Gente Green aps
Contributo associativo tesseramento
Prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni: WhatsApp 347 6355343
gentegreenaps@gmail.com


Domenica 15 Dicembre ore 10.30
"Dadapolis...a passeggio con il libro di Fabrizia Ramondino" dalla Collina del Vomero al centro antico- Cacciottoli -Sant'Antomio ai Monti.
Piazza Fanzago -angolo Viale Michelangelo
A cura di Gente Green aps
Prenotazione whatsapp 3914143578 
gentegreenaps@gmail.com


Domenica 15 dicembre ore 9.45
Da San Martino a Santa Lucia
mindfulness experience e le "scale delle meraviglie"
passeggiata consapevole attraverso le scale del Petraio
passando per Monte Echia e Pizzofalcone.
Cinquecentotre gradini tra paesaggi mozzafiato.
Camminiamo... senza più alcuna fretta.
A cura di ass. LiberaMente
Info whatsapp: 3316028301


Sabato 21 Dicembre
"Dal Purgatorio salendo verso il Paradisiello"
Appuntamento ore 10,15 con partenza ore 10,30.
Via Foria angolo Via Michele Tenore.
A passeggio dalle scale di Via Michele Tenore, passando per S. Maria degli Angeli alle Croci, fino al Paradisiello.
A cura di Marinella Di Martino in collaborazione con Gente Green aps
Contributo associativo tesseramento
Prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni: WhatsApp 347 6355343
gentegreenaps@gmail.com


Sabato 21 dicembre ore 10.30
" 'A Maronn c' accumpagne"
Itinerario sui luoghi mariani a Capodimonte, tra storia, riti e tradizioni.
Partenza Scale di Vico Santa Maria delle Grazie (adiacenza civ. 15 di Via Capodimonte)
Amici del Real Bosco di Capodimonte
-Contributo associativo
-Prenotazione obbligatoria
-Contatti 3209431770
amicidelrealboscodicapodimonte@gmail.com


Sabato 21 Dicembre ore 9,45
"La Napoli delle origini in bicicletta"
Appuntamento in piazza Plebiscito
Fiab Napoli CICLOVERDI
contatti: 33875/3019 
cicloverdiposta@gmail.com


Giovedi 26 Dicembre 2024 ore 11.00
Piazzale di San Martino
Spettacolo itinerante dalla Pedamentina alla Pignasecca con prosa, danza e musica
"Come l''acqua che scorre ...prosa fluida in Pedamentina"
A cura di Gente Green aps
Prenotazione whatsapp 3914143578 
gentegreenaps@gmail.com


Sabato 28 dicembre 10.30
"Verso nuovi sguardi sulla città"
Passeggiata da piazza Montesanto al Parco dei Quartieri Spagnoli.
Itinerario guidato alla scoperta di un territorio ricco di testimonianze d’arte e di storia.
Dal popolare quartiere della Pignasecca, risaliamo lungo i percorsi verticali della città collinare alla scoperta di luoghi, chiese, vicoli densi di memorie fino a giungere al parco dei Quartieri Spagnoli, realtà innovativa voluta fortemente dalla “ comunità del parco” sul luogo dell’imponente complesso dell’ex monastero della Trinità delle Monache.
A cura dell'Associazione Napoletana Beni Culturali
Appuntamento Piazza Montesanto
Info e prenotazioni: whatsapp 3358236123 
ass.benicult@gmail.com
Previsto contributo di liberalità


Sabato 4 gennaio 2024, ore 9:45
"Una nobile discesa verso la chiesa della Duchessa"
Dalle Scale Pontano alla Chiesa di Santa Maria in Portico
Un sontuoso palazzo con ampi cortili, giardini, uliveti e vigneti che si estendono fino alla collina del Vomero.
Una duchessa, Felice Maria Orsini di Gravina, che lascia in eredità ai lucchesi Chierici regolari della Madre di Dio parte delle sue proprietà che si trasforma poi in una chiesa la cui facciata prospetta scenograficamente sul mare. Ammireremo l’immagine miracolosa della Vergine di Santa Maria in Portico e il più antico complesso presepiale costituito da figure a grandezza umana in manichini lignei, con le teste in “tela-plastica”, realizzato da Pietro Ceraso nel 1647.
A cura di: locusiste LUOGHI e MEMORIA
Appuntamento: Corso Vittorio Emanuele, angolo via Tasso, ore 9:45.
Info e prenotazione obbligatoria: 
locusisteinfo@gmail.com
3472374210 (prenotazione solo tramite messaggio Whatsapp). Previsto contributo organizzativo.


Lunedì 6 gennaio ore 11,00
Da Via Foria a Capodimonte, attraverso il Moiariello
"Fate Munacielli e Belle 'Mbriane"
A cura dell'Associazione Gentle Green Events
prenotazione obbligatoria: 
gentlegreenevents@gmail.com

25.10.24

Il Forum del Turismo Sostenibile a San Domenico Maggiore

Il Forum sul Turismo Sostenibile, tenutosi il 24 ottobre presso l'aula San Tommaso in San Domenico Maggiore nell'ambito della "Settimana della Sostenibilitá" promossa da AltriMondiNews, ha riunito cittadini, esperti e operatori del settore per riflettere sulle implicazioni dell’industria turistica per la città di Napoli. L'evento ha messo in evidenza le posizioni contrastanti dei napoletani: da una parte, il turismo ha creato occupazione e portato una riduzione della criminalità; dall'altra, ha trasformato Napoli in una sorta di “sagra paesana” perdendo parte della sua identità culturale.

Molti politici e amministratori sostengono che Napoli potrebbe vivere unicamente di turismo, mentre al Forum si é espresso preoccupazione che la città rischi invece di "morire di turismo". Il Forum ha ricordato che durante la pandemia, le attività legate al turismo si sono bruscamente fermate, dimostrando la fragilità di un’economia fortemente dipendente da un singolo settore. Situazioni imprevedibili come guerre, terremoti, alluvioni o altri disastri naturali potrebbero mettere in ginocchio il settore, e pertanto, il turismo non dovrebbe essere visto come il pilastro economico di Napoli, ma piuttosto come un valore aggiunto.
Si prevede che nel prossimo futuro Napoli potrebbe accogliere fino a 18 milioni di visitatori, sollevando interrogativi sulla capacità della città di sostenere una tale pressione antropica. Gli effetti dell'espansione dei bed & breakfast e dell'aumento del costo della vita si fanno sentire, con un numero crescente di residenti costretti ad abbandonare il centro storico, un intervento in particolare ha ricordato 10mila sfratti per finita locazione.
Al centro del dibattito è emersa la questione di un'assenza di piano strategico per il turismo a Napoli,
con interrogativi sugli obiettivi a lungo termine per garantire una crescita sostenibile e inclusiva. La discussione ha anche toccato il tema della tassa di soggiorno: i partecipanti hanno sottolineato che, essendo una tassa di scopo, non dovrebbe finanziare la promozione turistica ma garantire la vivibilità dei residenti.
Un’altra riflessione è stata dedicata alla reputazione del brand Napoli. Attualmente, l’immagine della città sembra legata al “food porn” e a fenomeni di “turismo trash”, che attraggono turisti interessati più al folklore superficiale che alla reale essenza culturale della città. È emersa dunque l’urgenza di promuovere una nuova narrazione, in grado di attrarre un turismo più rispettoso e consapevole.

In conclusione, i partecipanti hanno evidenziato l’importanza di implementare politiche concrete per rendere il turismo davvero sostenibile. Tuttavia, è stato sottolineato che la sostenibilità è raggiungibile solo attraverso un processo partecipativo, che coinvolga attivamente e allo stesso tavolo la comunità locale, gli operatori del settore, e le istituzioni.


Il Forum ha deciso di riconvocarsi e di restare in rete.

Carmine Maturo

30.9.24

Napoli e il turismo: parliamone

Il turismo a Napoli ha sempre rappresentato una risorsa fondamentale per l'economia locale, ma, come spesso accade, il troppo può storpiare. L'afflusso massiccio di visitatori, infatti, ha portato a una crescita incontrollata della popolazione temporanea, mettendo a dura prova i servizi destinati ai residenti. La mobilità è diventata un problema sempre più serio, mentre la gestione dei rifiuti ha mostrato evidenti segni di cedimento molto piú di prima. Con l'aumento dei turisti, la qualità dei servizi per i napoletani è scesa, creando un ambiente di vita meno sostenibile in quanto il numero dei fruitori aumenta (residenti piú turisti) e i servizi giá insufficienti devono sopperire alle esigenze di una popolazione piú numerosa.

Un altro aspetto preoccupante è l'abbandono forzato del Centro Storico da parte dei residenti. Molti abitanti sono costretti a lasciare le loro case poiché i contratti di affitto non vengono rinnovati e le abitazioni si trasformano in B&B. Questo fenomeno ha innalzato i costi della vita, rendendolo inaccessibile economicamente per chi ha sempre vissuto lì.

L'overtourism non è un fenomeno che si è manifestato casualmente; è il risultato di una gestione insufficiente e di una mancanza di visione da parte dell'amministrazione comunale. È evidente che le politiche adottate non hanno saputo controllare questa ondata di visitatori, né hanno cercato di bilanciare le esigenze dei residenti con quelle del turismo, inoltre il concetto di sostenibilitá turistica non é nelle teste di funzionari, dirigenti e politici: ancora si esulta se il numero di turisti aumenta.

In questo contesto, la presenza dell'aeroporto di Capodichino diventa un ulteriore fattore di disagio. L'inquinamento acustico e atmosferico rappresenta una vera minaccia per la qualità della vita dei cittadini. La valorizzazione dell'aeroporto, sebbene possa apparire vantaggiosa per la cittá, è in realtà un affronto per chi vive sotto il suo sorvolo quotidiano. È necessario avviare un serio dibattito sulla delocalizzazione dell'aeroporto, come suggerito da De Lucia nel "vecchio" piano regolatore, per garantire un futuro più sostenibile per Napoli.

Infine, la nostra identità culturale è a rischio. Invece di puntare su una fruizione turistica esclusivamente folkloristica, è fondamentale valorizzare il paesaggio e i siti culturali, riservando priorità di accesso ai residenti. Solo così potremo preservare la bellezza di Napoli e garantire che le sue tradizioni e la sua cultura non svaniscano nel caos dell'overtourism.

Napoli ha bisogno di un equilibrio: il turismo deve essere un'opportunità, non una minaccia. È tempo di riflettere e agire per garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti.


Carmine Maturo

21.8.24

La Venere degli Stracci a Napoli: arte o ostacolo alla creatività?

L’arte contemporanea è spesso uno specchio del nostro tempo, riflettendo le tensioni, le contraddizioni e i paradossi della società in cui viviamo. Un esempio emblematico di questo fenomeno è rappresentato recentemente dalla "Venere degli Stracci" di Michelangelo Pistoletto, un’opera che ha generato a Napoli un forte dibattito politico, culturale e sociale.

L'installazione originale, risalente al 1967, è una provocazione: una scultura che rappresenta la bellezza classica, incarnata dalla Venere, affiancata da una montagna di stracci, simbolo del consumismo e della società dell'usa e getta. Questa commistione tra il sublime e il quotidiano, tra il perenne e l’effimero, ha dato vita a un’opera potente, in grado di dialogare con il presente.


Tuttavia, la versione installata a Napoli il 28 giugno 2023 in Piazza Municipio, poi distrutta da un incendio il 12 luglio dello stesso anno, non è l'originale, bensì un duplicato. Anzi, più che un semplice duplicato di una dimensione gigantesca adatta alla piazza, è una sorta di simulacro della versione originale, un’opera scenografica, priva della densità materica e concettuale del modello del 1967. Il disallestimento e lo spostamento stanno nuovamente alimentando polemiche, in particolare in merito alla decisione di collocare l’opera nella Chiesa di San Severo al Pendino.

Non si intende qui entrare nel merito della qualità o dell'importanza dell’opera di Pistoletto: queste riflessioni si lasciano a storici e critici d'arte. La questione riguarda piuttosto la scelta del luogo di nuova installazione e la potenziale sovrapposizione tra un’opera d’arte e uno spazio che, fino ad ora, ha rappresentato una possibilità di espressione per le realtà culturali locali

Certo, spesso si assisteva a esposizioni di assai discutibile qualità, ed è per questo che ci saremmo aspettati non un singolo delegato per l'arte a Napoli, ma un’équipe, una commissione di esperti d'arte e rappresentanti di associazioni, magari presieduta da un assessore alla cultura, un lavoro partecipato per valorizzare la creatività napoletana e offrirle lo spazio dovuto.

La domanda che emerge, dunque, è se valga davvero la pena sacrificare uno spazio così importante per la creatività locale per ospitare la riproposizione di un'opera progettata per una grande Piazza che, seppur simbolica, non ha quel legame intimo e profondo con il tessuto culturale della città. Inoltre se la riproposizione dell'opera fuori scala poteva trovare giustificazione nel suo rapporto con la ormai desolata grandezza di piazza Municipio, mi chiedo come può trovare senso in uno spazio architettonico ottocentesco ben definito?

Napoli è una città dalle mille voci, dalle mille anime, e la sua ricchezza culturale risiede proprio nella capacità di dare spazio a tutte queste espressioni. Riempire la Chiesa di San Severo al Pendino con un’opera tanto iconica quanto ingombrante potrebbe soffocare quell'energia creativa che ha fatto di questo spazio un punto di riferimento per tanti artisti e associazioni.

In un contesto come quello napoletano, dove la cultura autoprodotta è spesso l'unica via di espressione per molti, il rischio è che la Venere degli Stracci diventi non solo una semplice installazione, ma un simbolo di un certo tipo di imposizione culturale, dove la monumentalità e la risonanza di un’opera internazionale rischiano di mettere in ombra la vitalità culturale locale.

Per concludere, ricordo che le tante altre installazioni di successo a Napoli, dalla Montagna di Sale in poi, sono state a "tempo determinato". Diciamolo: per i napoletani, anche per la Venere il tempo è scaduto.


Carmine Maturo
Sustainability cultural manager

13.7.24

Ogni goccia è importante: la battaglia per la rinascita delle Terme di Stabia

"Ogni goccia è importante", uno slogan che restituisce a ciascuno la responsabilità della partecipazione; ognuno può dare il proprio contributo al raggiungimento di un risultato. Questa metafora, in tempo di siccità, va letta anche in senso letterale: l’acqua è indispensabile alla Vita quanto l’aria e ogni goccia persa è uno spreco imperdonabile. 

Emblematico è il caso di Castellammare di Stabia, “Città delle acque” da quando i Borbone nel XIX secolo istituirono le Terme Stabiane, edificando un interessante edificio neoclassico con inserti eclettici intorno alle variegate sorgenti che affioravano ai piedi della montagna, a pochi metri dal mare (verso il quale le acque corrono) e dal Cantiere Navale che già distingueva la Città. Un dono che portò la cittadina a sud di Napoli al centro delle cronache turistiche e mondane grazie alle numerose attività culturali che allietavano i fruitori termali, autoctoni e forestieri che accorrevano da ogni angolo d’Italia e del mondo per curare acciacchi e malattie tra i più disparati, dando lavoro a uomini e donne. 

Un’attività che nel secondo dopoguerra fu assunta dai politici locali come ammortizzatore sociale e bacino elettorale che esprimeva deputati e senatori tra i più votati e potenti d’Italia. Fu così che agli inizi degli anni ‘60 del ‘900 lo stabilimento borbonico risultò insufficiente e si individuò un’area collinare, detta Solaro, per edificare un secondo modernissimo stabilimento termale, al quale le acque arrivavano invertendo la rotta con un complesso sistema di pompe. Fin da subito gli stabiesi, che grazie ad un legato testamentario bevevano liberamente le acque, capirono che l’allungamento del percorso indeboliva le proprietà terapeutiche delle fonti. Di fatto le acque minerali e termali, che - nel conteggio operato nel tempo - hanno raggiunto il numero di 28 sorgenti, andavano a completare il quadro di un’area territoriale ricca di acqua, dal Mar Tirreno, al fiume Sarno alle cascate che versano copiose nei Boschi di Quisisana e sul Monte Faito. Sembra quasi che tutte le sorgenti del Pianeta confluiscano verso la Stabiae romana. Se così è, allora le acque di Castellammare sono di tutta l’Umanità e gli stabiesi ne sarebbero solo gli ultimi custodi. 

In base a questo criterio scientifico le 28 sorgenti stabiane sono da anni proprietà della Regione Campania. Ma da ormai 10 anni le Terme Stabiane sono chiuse al pubblico, finite in un vorticoso fallimento da 50 milioni di euro che ha coinvolto le due società che gestivano separatamente l’attività e i beni attraverso i quali si espletavano i servizi al pubblico. Un fallimento che ha travolto tanti lavoratori che, nel tentativo di aiutare a risollevare le sorti dell’azienda, si erano impegnati negli ultimi mesi a offrire la propria opera senza remunerazione. Da allora un baratro sembra abbia inghiottito la vocazione termale stabiese. Il silenzio è calato sul patrimonio ambientale che intanto versa a mare senza freni né progettualità per il futuro. 

Da circa due anni un gruppo di stabiesi ha deciso di riportare l’attenzione sul patrimonio, sulla storia locale di cui è stato protagonista, ma soprattutto sul futuro che questo bene può significare per tutto il territorio afferente. Una parte di questi stabiesi, dopo aver messo in campo attività sociali, politiche, ed educative, ha progettato un’azione che punta a coinvolgere la più ampia fetta di popolazione del territorio, convinti che la sorte del patrimonio idrico e delle sue potenzialità terapeutiche e imprenditoriali debba essere affidato all’impegno di tutti, così come sancisce il principio di sussidiarietà promosso dall’articolo 118 della Costituzione Italiana. Il 12 maggio 2024 si è avviato il processo per l’Istituzione della Fondazione di Partecipazione Parco delle Acque di Stabia che subito ha messo in campo idee e attività per portare politici e cittadini di ogni età alla riscoperta delle acque stabiane. 

La manifestazione più recente, la "Passeggiata delle Fonti", ha visto in una caldissima mattinata di giugno più di 40 persone a seguire l’idrogeologo Marco Cesario in una lezione e in un’escursione alla scoperta di due fonti, l’Acqua ferrata detta “del mulino” - che sorge nei sotterranei della Chiesa dello Spirito Santo - e la fonte Visanola che versa nel porto del Centro Antico una quantità d’acqua abnorme, un vero lusso in questo tempo di scarsità. 

Un passo dopo l’altro i 70 fondatori vogliono diventare 1000 e 10000 perché l’acqua di cui si sentono responsabili non vada persa mai più. Una missione alla quale ogni cittadino stabiese e oltre può partecipare e contribuire, perché la responsabilità di un patrimonio vitale quale quello delle 28 sorgenti stabiane sia sotto l’attenzione di tutti coloro che ne hanno diritto, perché i politici hanno bisogno del supporto di competenze e volontà della cittadinanza consapevole. Perché “Ogni goccia è importante”. 

Olimpia De Simone


21.6.24

Ennesimo incendio ai Camaldoli: qualche riflessione

Ennesimo incendio ai Camaldoli, forse il più grave degli ultimi decenni, nella riserva integrale del Parco Regionale Metropolitano delle Colline di Napoli.

Nella giornata di oggi dopo  il lento spegnimento del lato di Soccavo (le ceneri conservano ancora fuoco potenziale) si è aperto anche il fronte di Pianura.

Va detto da subito che a  memoria anche di chi scrive si sono visti tanti di incendi dolosi, soprattutto sul versante di Soccavo, ma di sicuro nessuno ha mai lambito con tanta forza la cresta della collina.

Il danno è enorme. Ad incendio spento il paesaggio che resta è desolante, piante ed animali uccisi ed un rischio serissimo per le abitazioni oltre al convento. Soccorsi attivi molto in ritardo per ragioni ancora da comprendere appieno, ma sembra per la mancanza, nella fase iniziale, di disponibilità di una figura fondamentale tra i vigili del fuoco per il primo controllo e problemi per una presenza di cavi di alta tensione su cui l'acqua non poteva arrivare senza isolarli.

Comunque una disattenzione sull'investimento in prevenzione è figlia della concausa principale di questa offesa alla Natura in questo prezioso territorio, al netto della responsabilità di chi ha fatto il danno materiale.

In questi ultimi anni, circa quindici, è stato distrutto tutto il lavoro faticoso e certamente ancora in salita che era stato messo su nel primo decennio di questo secolo per tutelare questo territorio sensibile. 

Con l'istituzione del Parco Metropolitano regionale delle Colline di Napoli, del quale la Collina dei Camaldoli è la Riserva integrale (quella più da tutelare) per la presenza anche di un sito S.I.C. e Z.P.S., si portava a compimento un'idea illuminata di decenni antecedente per la tutela e la valorizzazione della Gronda Verde della citta uno spazio di oltre 2.200 ettari, quasi un terzo della Città di Napoli fondamentale per le compensazioni ecologiche tanto piu in questa fase di consapevolezza dei danni causati dal cambiamento climatico.

Questo strumento di tutela e gestione, istituito dando seguito ad una bella e lunga storia e visioni  nel 2004 (oggi cade il ventennale), seguiva una strada sicuramente piena di ostacoli; gli abusi i sotterramenti e gli incendi c'erano stati ed in parte continuavano anche in quella fase.  Ma in quella fase iniziale le idee erano chiare, come la volontà  di invertire la rotta e curare definitivamente tutta questa bellezza.

Ora cosa resta, dopo oltre quindici anni dal cambio di quella prima gestione illuminata e sostenuta da Regione e Comune? Solo abbandono. 

Per  meglio comprendere  la natura del disastro e del lassismo che è seguito  andate a vedere la vicenda dell'ambito della Selva di Chiaiano/Cupa Fragolara sul sito del Comune di Napoli sull'altro versante ...un PUA attuativo con fondi prima allocati e poi rimandati indietro alla Comunità Europea.

Qualche amico è cresciuto elettoralmente sull'assurda vicenda della spazzatura e le battaglie conseguenti a Chiaiano. Infatti sono molti i  nomi che poi hanno coperto e coprono ruoli di rilievo prima con De Magistris e poi  con Manfredi che non hanno  risolto nulla ma hanno  affossato nei fatti quell'idea innovativa di Parco Metropolitano e la legge annessa (la 17 del 2023), ovviamente con l'apporto ancora più disastroso del disinteresse sostanziale delle giunte Caldoro e De Luca sull'Ente formalmente titolare.

Credo sia venuto il tempo di fare i conti reali con questa vicenda in modo onesto e chiaro.

Va detto che ovviamente l'attuale  gestione del Parco tenta di fare il possibile ma è decisamente un'altra storia rispetto a quella della  stagione fondativa. 

C'e' da scommettere purtroppo che dopo questi quindici anni solo pochi sappiano che l'incendio ha lambito la riserva integrale di un Parco regionale e zone di particolare tutela (Sic e Zps). 


Questa perdita di memoria è la conseguenza  diretta del processo di dismissione della bella storia delle tutele regionali e nazionali degli anni '80 e '90  che purtroppo  non tocca solo questo Parco anche se in  questo caso assume livelli particolarmente disastrosi dato il profondo valore di compensazione ecologica per tutta la Città Metropolitana di Napoli

In chiusura riporto parte del grido di dolore di Leonardo Dell'Annunziata per questa ennesima offesa alla collina che per poco non distruggeva grazie anche all'azione di difesa  dei volontari la meravigliosa area botanica didattica dell'associazione Agrifoglio da lui presieduta:

"SONO INDIGNATO!!! Sono indignato per la follia criminale che devasta ettari di macchia mediterranea per chissà quale stupida, recondita motivazione; vorrei incontrare quella mano che ha appiccato il fuoco e chiedergli perché? Sono indignato perché alle prime segnalazioni, ad ora di pranzo, sarebbero bastate un paio di secchiate di acqua ben assestate per evitare questa devastazione della collina. Sono indignato per l'incuria, l'inciviltà e il degrado che per vent'anni abbiamo provato a combattere per restituire un piccolo presidio di natura e di bellezza ad un angolo di questa contraddittoria città. Sono indignato per i funzionari, i dirigenti, gli amministratori ignavi che abbiamo inseguito per anni e che perpetuano nel loro piccolo cabotaggio per difendere e scaldare la loro misera poltrona. Stanotte,vegliando quelle fiamme vi ho augurato che il calore di quelle poltrone diventi rovente come quello che ha incenerito, per l'ennesima volta, roverelle, lecci, castagni, lentischi,ferule, ginestre, cisti e tutto il brulicare di vita che vi abitava. Mi vergogno di continuare ad amare ancora così tanto una realtà così martoriata, abbandonata a se stessa e alla "banalità del male".


Guido Liotti

11.6.24

Napoli, Vomero: “Incantevole Parco”: dal 9 al 23 giugno, tre spettacoli sul fascino e il mistero delle streghe al Parco Minopoli (ex Gasometro)

Nel mese di giugno, il Parco Minopoli, al viale Raffaello nel cuore del Vomero, si trasformerà in un luogo magico, con la Rassegna teatrale "Incantevole Parco", tre spettacoli imperdibili sul tema di riti, credenze e misteri legati al culto delle streghe a cura di Gente Green Aps in collaborazione con WWF Napoli.

La rassegna ha preso il via il 9 giugno con “E’ tempo di Incantesimi” una performance teatrale in cui si evocano antichi rituali pagani, incantesimi e leggende tramandate dalle testimonianze delle ultime streghe italiane. Ispirato al libro “Il Vangelo delle Streghe” (1886) di Charles Godfrey Leland, lo spettacolo è una fusione di stili e linguaggi artistici che si alternano in scena per creare atmosfere magiche e suggestive, capaci di catturare l'attenzione e l'immaginazione degli spettatori. Un viaggio attraverso riti e antichi segreti custoditi nel corso dei secoli, per riscoprire la bellezza dei saperi trasmessi di generazione in generazione. A completare lo spettacolo, una lectio sui culti pagani e sul tema del femminile magico e curativo.

9 giugno, ore 18. Repliche il 14 e 20 giugno ore 18. Regia di Guido Liotti. Dialoghi originali di Cristiana Buccarelli. Canzoni di Giovanna Panza, Chitarra Edo Puccini, Arpa Gianluca Rovinello, con Roberto Cervone, Anna Ragucci, Luisa Fazzari, Nunzia Loffredo. Danza e aiuto regia Marta Michetti. Effetti sonori Valentina Di Francia.

La rassegna prosegue il 16 giugno con "Le streghe di San Giovanni", una visita guidata teatralizzata ispirata ai racconti del folklore campano sulla bocca di “demoni” e “santi”. Danze evocative e suggestivi spettacoli di fuoco, faranno rivivere antiche superstizioni e credenze popolari. Protagoniste saranno “le streghe”, donne depositarie di saggezza e saperi magici che metteranno in scena riti propiziatori in un’atmosfera ricca di mistero e magia, avvolgendo gli spettatori in un'esperienza unica e indimenticabile. 

16 giugno ore 18. A cura de “La Chiave di Artemysia” di Livia Berté, con Keara Barassi, coreografia Claudia Esposito e Luisa Leone. 

La rassegna si conclude il 23 giugno con "Tutto è impossibile", uno spettacolo che esplora il tema della magia attraverso un viaggio emozionante e coinvolgente. Performance originali di teatro, danza e musica daranno vita a un mondo incantato, trasportando gli spettatori in luoghi lontani e fantastici dove nulla è impossibile e tutto è possibile. 

23 giugno ore 18.Un progetto di e con Roberta Misticone e Titti Nuzzolese. A cura di Im/perfetta Teatro Spettacolo..

Per info e prenotazioni: 

whatsapp: 3914143578; E-Mail: losguardochetrasforma@gmail.comgentegreenaps@gmail.com